Erano centinaia le persone che ieri sera, venerdì 20 giugno, hanno affollato la cittadella ricostruita all’interno della pinetina della Piscina San Michele di Casagiove. Fra mangiafuoco, famiglia pulcinella, cardalana, conciabotte, arrotino e i tanti altri mestieri inscenati dai figuranti arrivati dal Museo Contadino Somma Vesuviana, la serata è scivolata via veloce, leggera e in allegria. Una serata il cui tappeto musicale è stato scandito dalla musica di Gli ori di Napoli, spettacolo ideato e diretto da Cristian Franchi. Un’esibizione che ha riportato in vita lo scorrer del tempo del regno Borbonico e le tradizioni campane. «Abbiamo centrato il nostro obiettivo. Le persone hanno vissuto per qualche ora in una città dell’800, hanno cantato, degustato cibi tradizionali e, soprattutto, si sono divertite», con queste parole Cristian Franchi, presidente dell’Associazione Crea archivia il successo della manifestazione. «Per una sera il popolo di questa terra ha dimenticato l’etichetta di ‘popolo della Terra dei Fuochi’ – ha spiegato Franchi -. Le nostre terre, e lo dimostrano i tanti produttori che sono intervenuti nella manifestazione, non sono tutte compromesse, e non lo è la nostra popolazione. C’è tanta voglia di riscatto e la serata di ieri è stata un pretesto per restituire parte di quell’orgoglio perduto a causa delle malefatte di poche persone». Un successo riscosso grazie alla bellissima esibizione dei cantanti/attori della Scuola degli Armonici del Teatro Bellini, diretti dal maestro Gabriella De Carlo. I ragazzi, che nonostante la giovane età hanno già collaborato con artisti del calibro di Marisa Laurito e Tato Russo, hanno intonato le canzoni della tradizione popolare partenopea, arrangiante dai maestri Giuseppe e Luigi Fiscale. Una scommessa vinta anche dall’amministrazione comunale, che ha sostenuto l’Associazione Crea nella realizzazione dell’evento. «Dopo aver capito le ottime intenzioni dell’Associazione CREA – aveva commentato il sindaco Elpidio Russo -, finalizzate al recupero e alla valorizzazione delle non poche risorse artistiche, culturali e gastronomiche dell’amata ma tanto martoriata regione Campania, di cui noi tutti ne siamo orgogliosi, non potevo non essere al loro fianco. E’ un’opportunità importante, per i miei concittadini, poter assistere a questo significativo evento». «Gli antichi mestieri campani restano l’orgoglio della nostra gente – gli aveva fatto eco Davide Rotunno -. Nell’idea proposta dall’Associazione CREA abbiamo visto la possibilità di riportare a galla il nostro passato glorioso e un periodo particolare come quello del Regno delle Due Sicilie. Soprattutto, quell’idea si sposava perfettamente alla città di Casagiove, dove esistono tante testimonianze del periodo Borbonico».

 

 

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