Piano urbano comunale e conto consuntivo. E’ legato a doppio filo a queste due fondamentali questioni il futuro dell’amministrazione comunale di Orta di Atella. La tenuta della maggioranza sarà messa a dura prova nei prossimi giorni. I due argomenti potrebbero approdare in consiglio già a fine mese. Non si sa ancora se nella stessa seduta o separatamente. Per non avere brutte sorprese il sindaco Angelo Brancaccio, che teme qualche possibile defezione tra i suoi “boys”, sta spingendo per sottoporre al vaglio del prossimo civico consesso sia il Puc che il bilancio. Il primo cittadino vuole chiudere al più presto due partite decisive non solo per le sorti dell’amministrazione in carica, ma anche per la prospettiva politica della maggioranza in vista delle elezioni comunali del 2015. Non è escluso che anche in caso di approvazione dello strumento urbanistico e del conto consuntivo Brancaccio getti in anticipo la spugna. Ma una cosa è chiudere in bellezza, tutt’altra sarebbe concludere l’attuale esperienza amministrativa in seguito allo sgretolamento della maggioranza.

Lasciamo per ora da parte il Puc, di cui parleremo diffusamente nei prossimi giorni, per accendere i fari sui conti pubblici. Anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, lo strumento contabile arriva in consiglio con il parere negativo dei revisori dei conti, che lanciano l’allarme sul concreto rischio di dissesto finanziario. “L’Ente, anche al fine di evitare una dichiarazione di dissesto finanziario, – si legge nella relazione del Collegio – deve adottare concrete, effettive ed immediate azioni capaci di ripristinare gli equilibri di bilancio. L’elaborazione di una strategia di breve termine consistente nell’adozione di un mix di azioni tese al risanamento finanziario quali: l’adozione di interventi strutturali di riduzione della spesa corrente; l’attuazione di un’incisiva lotta all’evasione dei tributi locali; l’elaborazione di un programma di vendita del patrimonio disponibile; la rinegoziazione dei termini di pagamento dei debiti scaduti; ed una specifica azione rivolta al miglioramento della riscossione dei crediti vantati; questo insieme di azioni possono dare una svolta positiva in termini di equilibrio finanziario”.

Per i revisori dei conti urgono risposte finanziarie immediate e strutturali: “Il piano dovrà essere credibile e concretamente realizzabile in un arco temporale di breve termine, al fine di non peggiorare ulteriormente le finanze comunali. Ancora, si intima l’Ente a voler procedere periodicamente al controllo e accertamento delle entrate certe e solvibili per effettuare i consequenziali impegni e relativi pagamenti”. Insomma per il Collegio dei revisori i conti non tornano. “Il parere negativo – tuona Peppe Roseto, consigliere comunale e dirigente provinciale del Pd – è la conferma lampante del fallimento amministrativo e politico di Brancaccio e della sua maggioranza. Per il secondo anno consecutivo i revisori bocciano l’operato della giunta. E per il secondo anno consecutivo il sindaco va avanti come se nulla fosse. Di fronte all’ennesima figuraccia – aggiunge Roseto – Brancaccio e la coalizione che lo sostiene dovrebbero mostrare un minimo di dignità politica e rassegnare le dimissioni, ma siamo ben consapevoli che ciò non avverrà mai perché questa maggioranza ha perso la faccia già da anni per gli errori e gli orrori di cui si è resa protagonista durante il mandato”. Sul probabile approdo del Puc in consiglio forse già a fine mese, Roseto taglia corto: “Prima verifichiamo se la maggioranza ha i numeri per approvare il conto consuntivo, poi ragioniamo sul resto. Una cosa è certa: a differenza di Brancaccio, il Pd farà sempre la sua parte nell’interesse della collettività e non dei singoli”.

Intanto lunedì 23 giugno alle 18 è in programma nell’aula consiliare un altro dibattito sul Piano urbanistico promosso dal Forum delle associazioni. Si faranno solo chiacchiere?

Mario De Michele

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