“Finalmente abbiamo una direzione provinciale che rispetta la pluralità del partito con tutte le sue componenti e le aree territoriali. Aspettiamo soltanto gli ultimi dodici nomi di Peppe Roseto”. Così il vicesegretario provinciale del Partito democratico casertano Pasquale Stallato commenta l’ultimo, difficile, parto dei democrat casertani, i quali hanno finalmente dato vita all’organismo dirigente del partito. Un parto dal travaglio quasi infinito anche se, dopo quanto accaduto oggi, difficilmente potrà esser scritta la parola fine di questa vicenda che si trascina da mesi. Oggi la maggioranza che ha dato vita all’elezione di Raffaele Vitale, seppur sulla carta non esista più, ha diramato un elenco di 68 nomi. 44 che fanno capo alla vecchia maggioranza congressuale, sfaldatasi con le europee e i riallineamenti di Cappello ed Esposito. Ma allo sfaldamento della maggioranza congressuale si è accompagnato anche quello della minoranza e, infatti, Picierno e Marino hanno consegnato direttamente l’elenco con i 24 nomi dei propri rappresentanti in direzione. Un gesto che sancisce la fine della coalizione interna che al congresso provinciale aveva sostenuto Roseto. Il giovane consigliere comunale di Orta di Atella, ex candidato alla segreteria provinciale, ha comunque preparato quei trentacinque nomi che alla prima assemblea provinciale erano stati assegnati alla sua area. Un elenco troppo lungo alla luce della nuova geografia del Pd casertano, al cui interno, dovrà, ancora una volta, aprirsi un serio e franco dibattito perché da questo centinaio di nomi fatto circolare bisognerà scendere ad ottanta. Nel Pd casertano, ancora una volta i conti non tornano.
Angelo Golia