Slitta la decisione della procura di Napoli sulle frasi fortemente polemiche nei confronti della magistratura che l’ex premier Silvio Berlusconi pronunciò giovedì scorso nell’aula della sesta sezione del Tribunale di Napoli deponendo come testimone al processo Lavitola. Il procuratore Giovanni Colangelo, insieme con i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, dovranno esaminare la trascrizione del verbale di udienza per valutare l’adozione di eventuali iniziative. Secondo indiscrezioni, i magistrati ipotizzerebbero una probabile configurazione del reato di oltraggio a magistrato in udienza che comporterebbe, in ogni caso, la trasmissione del verbale alla procura di Roma in quanto i magistrati del Tribunale di Napoli risulterebbero persone offese. Stamattina l’avvocato Michele Cerabona, uno dei legali di Berlusconi, si è recato in procura per chiedere un colloquio con il procuratore Colangelo ma il magistrato non era in sede. La procura, secondo le voci raccolte, potrebbe anche trasmettere il verbale al Tribunale di Sorveglianza di Milano che concesse a Berlusconi il beneficio dell’affidamento ai servizi sociali indicando alcune regole da osservare, tra cui quella di non rivolgere attacchi alla magistratura. Berlusconi al termine della sua testimonianza, rivolgendosi al presidente della sesta sezione del Tribunale Giovanna Ceppaluni, aveva detto: “La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l’impunità piena”.

 

 

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