In relazione alla prossima elezione dei candidati al rettorato della SUN, è stato un momento particolarmente chiarificatore quello organizzato dalla FLC CGIL, il 13 giugno scorso a Caserta. In quell’occasione gli aspiranti rettori dell’Ateneo, il Prof. Mustilli del Dipartimento di Economia e il Prof. Santini del Dipartimento di Scienze Anestesiologiche Chirurgiche e dell’Emergenza, hanno avuto modo di esprimere le linee guida dei loro programmi. Assente il terzo candidato, il Prof. Paolisso, per prefissati impegni. All’incontro hanno partecipato la segretaria provinciale Flc Cgil Anastasia Goglia, la segretaria generale della CGIL di Caserta, Camilla Bernabei, Giuseppe Vassallo, segretario generale FLC CGIL Campania, Fiorella Esposito, segretaria generale FLC CGIL Napoli, Domenico Pantaleo, segretario nazionale della FLC CGIL. I candidati hanno risposto alle domande dei presenti, garantendo l’impegno ad ampliare e valorizzare l’offerta dell’università, con particolare riguardo agli studenti, al personale docente e tecnico amministrativo. La segretaria Anastasia Goglia, nel corso del suo intervento, ha ribadito la posizione della CGIL, forte del suo impegno in difesa del diritto alla conoscenza di tutti, sposando l’idea che sviluppo economico, qualità della vita, coesione sociale, democrazia e cittadinanza attiva sono strettamente legate alla qualità dell’istruzione. In questo gioca un ruolo fondamentale l’Università quale produttrice primaria di conoscenza, il vero valore aggiunto in grado di legarsi al territorio per innescare attività produttive e di qualità. “L’università, in quanto luogo del sapere, – ha dichiarato Camilla Bernabei – deve promuovere una forte integrazione con i territori e la loro dimensione sociale e culturale, alimentando i circuiti virtuosi delle reti sociali”. Il prof. Mustilli ha espresso la sua gratitudine al sindacato che, con la presenza della segreteria nazionale, ha mostrato grande attenzione all’università e gli ha permesso di illustrare le sue idee sul futuro della SUN in un confronto sereno e molto stimolante, che di certo continuerà anche nel prossimo futuro. “La SUN in questi anni è cresciuta molto nel territorio casertano – ha dichiarato Mustilli – e qui dovrà consolidarsi come università generalista anche con un policlinico efficiente e all’avanguardia che funga da volano per tutto l’ateneo e il territorio. Alla politica regionale e nazionale dovremo con forza chiedere la soluzione dell’atavico problema dei costi sostenuti per il personale coinvolto nell’assistenza ospedaliera che non possono più essere sostenuti solo con i fondi trasferiti dal Miur e che in parte già oggi gravano sulle tasse dei nostri studenti. In questo modo saremo in grado di continuare a dare speranza ai giovani della nostra terra e di rispondere alle esigenze di una società meridionale in continua evoluzione che non può più permettersi di perdere intere generazioni di giovani altamente qualificati”. Il prof. Santini, dal canto suo, ha esposto pubblicamente, in più occasioni, le posizioni indicate nel suo programma, incentrato, fondamentalmente, su tre punti: lo studente al centro, essendo il capitale umano affidato all’Università e che deve essere ridato alla collettività per l’inserimento nelle professioni, nel mondo del lavoro per contribuire alla crescita della società; l’elevazione del livello della formazione per affrontare la sfida a cui saranno chiamati i protagonisti del domani; l’integrazione con il territorio, perché attraverso questa osmosi potrà crescere sia il territorio che l’Università. “Questa piattaforma di lavoro e di impegno comune – ha dichiarato il prof. Santini – penso sia al di sopra dei particolarismi e degli interessi di parte”. Il prof. Paolisso, nonostante la sua assenza, ha espresso le sue posizioni attraverso un documento, fatto pervenire al tavolo dei relatori, in cui ha affermato che in Italia, molto spesso, la scuola, l’Università e il mondo del lavoro viaggiano parallelamente come realtà che non si incontrano mai se non casualmente, realtà con proprie regole e meccanismi che costringono il giovane laureato a passare da un contesto all’altro con il disagio di dover ricominciare daccapo, come se il suo percorso formativo con annesso bagaglio culturale non avesse nessun tipo di rilevanza per il passaggio successivo. Occorre ricostruire strade non più parallele ma ricche di incroci, di deviazioni che si possano continuamente intersecare.

 

 

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