Nuovi guai giudiziari per l’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo, già coivolto nell’inchiesta sugli appalti all’Asl Caserta. L’uomo, considerato vicino al clan Belforte, questa mattina è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio di Angelo Cortese, affiliato del clan Piccolo rivale dei Belforte, avvenuto a Maddaloni il 15 settembre del 2006. Con Grillo sono stati raggiundi dal provvedimento cautelare anche Giorgio e Clemente D’Albienzo. Cortese, secondo gli inquirenti, fu ucciso dai sicari del clan Belforte per una richiesta estorsiva alla ditta di Angelo Grillo. Per questo omicidio era già stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Salvatore Belforte, Felice Napolitano e Francesco Zarrillo.
Secondo l’accusa Grillo chiese ai vertici del clan Belforte una drastica soluzione al problema. Per tale motivo, l’imprenditore era stato indagato, quale mandante, per concorso nell’omicidio. Però, il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli non ritenne adeguatamente “gravi” gli indizi acquisiti nei confronti sia di Grillo Angelo che dei germani D’Albenzio, rigettando la richiesta di misura cautelare.
Immediatamente, la D.D.A. di Napoli, propose appello al Tribunale del Riesame partenopeo che, il 22 gennaio 2014, ribaltava completamente la decisione del G.I.P., accogliendo in pieno le risultanze investigative della Squadra Mobile di Caserta e le argomentazioni della Procura Antimafia, applicando a sua volta la misura cautelare in carcere nei confronti di Grillo Angelo e dei fratelli D’Albenzio, la cui efficacia è rimasta sospesa sino alla definizione del successivo ricorso in Cassazione proposto dalla difesa, che la Suprema Corte ha rigettato proprio nei giorni scorsi, rendendo esecutivo il provvedimento restrittivo.