Trattati come figli di un dio minore. Per il segretario facente finzione Raffale Vitale i pittelliani non contano nulla e non meritano di essere rappresentati nella direzione provinciale del Pd casertano. L’esclusione dei seguaci del presidente ad interim del Parlamento europeo è uno schiaffo ad una componente che negli ultimi mesi ha dimostrato di avere i “numeri” per contribuire alla ricostruzione del partito. Ma chi guida realmente i dem di Terra di Lavoro ha sbarrato la porta al loro ingresso nell’organismo dirigente. Una chiusura ermetica imposta a Vitale che, come al solito, ha chinato la testa e ha detto: “Obbedisco”. Il “finto” leader dei dem non si è neanche preoccupato più di tanto di esporsi all’ennesima figuraccia politica e personale. Nei giorni scorsi Vitale ha avuto un incontro con i pittelliani. E ha assunto un impegno solenne: vi garantisco che sarete coinvolti maggiormente nelle scelte del partito, avrete anche spazio nella direzione provinciale”. Parole rimaste sulla carta. Ovviamente. Al momento di indicare i nomi dei componenti della maggioranza, il facente finzione ha relegato i Pittella boys nell’alveo della marginalità. Peggio: non li ha neanche presi in considerazione, come se gli 11mila voti raccolti alle europee fossero bruscolini. Ma perché Vitale-Pinocchio si è dovuto rimangiare tutto nel giro di pochi giorni? Semplice. Non spetta a lui, che conta come il “due” a briscola, prendere decisioni politiche. Lui deve apparire, non essere. Fare finta, non azzardarsi a fare davvero qualcosa. Il “niet” ai pittelliani è arrivato da uno di quelli che invece contano, eccome: Franco De Michele che, assieme a Stefano Graziano e Marco Villano, muove i fili della segreteria provinciale.
Dai malumori dei supporter di Pittella traspare che il responsabile dell’organizzazione sarebbe preoccupato dal loro “proliferare” nella città capoluogo, dove è consigliere comunale. I 1200 voti ottenuti a Caserta alle europee hanno fatto suonare il campanello d’allarme. Se il “Laboratorio democratico” si rafforza troppo, si potrebbe ridurre il campo d’azione di De Michele. E in vista delle elezioni regionali e poi comunali potrebbero sorgere problemi con i rappresentanti dell’area Pittella. Si potrebbe tramutare in scontro il confronto con Arturo Di Palo, Ubaldo Greco, Enzo Letizia, Enrico Vellante ed Enzo Battarra. Proprio quest’ultimo sta accarezzando l’idea di accomodarsi sulla poltrona di sindaco di Caserta. De Michele invece vorrebbe candidare Enrico Tresca (i due sono inseparabili). E già questo aprirebbe un fronte di battaglia dagli esiti imprevedibili. Ecco da dove nascerebbe, secondo i pittelliani, l’ostracismo al loro ingresso nella direzione. Anche il segretario provinciale “ombra” Graziano guarda con diffidenza ai membri di “Laboratorio democratico”. L’ex deputato sospetta che tra Pittella e il neo europarlamentare Nicola Caputo ci sia un feeling “sotterraneo”. Insomma, i pittelliani potrebbero rivelarsi un cavallo di Troia. Per ora dunque niente direzione. Se poi De Michele e Graziano vorranno se ne potrà riparlare. Intanto oggi i sostenitori del presidente ad interim del Parlamento europeo terranno un incontro con il consigliere regionale Peppe Russo per dare battaglia e rivendicare una legittima rappresentanza politica negli organismi dirigenti. Sul banco degli imputati potrebbe finire Vitale. Ma lui non c’entra. Non ha fatto niente. Come sempre.
Mario De Michele