Gianluca Pascarella del Partito Democratico, tra i primi sostenitori di Matteo Renzi in provincia di Caserta, replica alle prime dichiarazioni del neo vice coordinatore regionale dei Giovani del partito di Silvio Berlusconi, Magdi Khachermi che ha accusato la sinistra di essere piegata al nuovo credo del “parolaio” fiorentino. “Mi occorre rammendare al nuovo vice coordinatore come il “parolaio” fiorentino, come lo definisce lui, sia stato colui che ha spronato l’Italia ad affrontare la paura con il coraggio, la stanchezza con l’entusiasmo, la rassegnazione con la tenacia, concependo la crisi che stiamo affrontando come la più grande opportunità che noi abbiamo avuto per restituire il futuro all’Italia, per uscire dalla situazione di stallo, cambiando radicalmente le idee che non hanno funzionato, le scelte che hanno fallito, i metodi che hanno impedito per troppi anni ai politici di parlare a tutti i cittadini. Quello stesso “parolaio” è stato colui che ci ha ricordato, come, da piccoli, un insegnante o una maestra di asilo, una professoressa o un docente sentivano su di loro il calore e l’affetto di una comunità che ne riconosceva il ruolo civile; gli stessi che oggi sono stati sostanzialmente messi ai margini proprio da quella classe dirigente”.

“Quello stesso “parolaio”, ci ha ricordato anche, come la Costituzione, che pure vedeva la presenza di culture ben diverse tra loro, abbia messo il lavoro al primo posto, in cima agli articoli, permettendoci di programmare insieme a lui come andava cambiato un Paese dove si è continuato a trovare lavoro più perché si è conosciuto qualcuno che perché si conosceva qualcosa: la raccomandazione più che il merito. Giusto per ricordare qualche tema. Occorreva cambiare verso. Matteo Renzi ha dato, a tanti italiani, la speranza non di piccoli aggiustamenti che non bastano, ma di una rivoluzione radicale che si sta mettendo in atto. Il PD è riuscito ad incrociare le istanze di tanti cittadini che hanno ritenuto finalmente di dover mettere mano alle riforme strutturali per il Paese, di cui tutti parlavano da decenni e che invano aspettavamo. Quella stessa Italia che non poteva più aspettare perché ha già perso vent’anni e sta pagando il fallimento di un’intera classe dirigente che ha vissuto di berlusconismo. Ecco perché, a dover di cronaca, il Paese ha deciso di riporre fiducia in Matteo Renzi. Siamo orgogliosi – conclude Gianluca Pascarella – di quello che siamo riusciti a fare in questi ultimi anni, perché abbiamo dato la dimostrazione che la politica non è solo professionismo e facce tristi così come tanti ci avevano abituati negli ultimi anni, ma una parte della nostra vita, fatta da persone per bene che provano a costruire una comunità all’altezza dei propri sogni”.

 

 

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