“Vi spiego perché abbiamo sforato il Patto di stabilità”: il sindaco Raffaele Vitale, dopo l’approvazione del Consuntivo in consiglio comunale, ha ritenuto fare un punto della situazione sulle casse dell’Ente anche in virtù del documento con cui la Corte dei Conti ha manifestato alcune criticità. “Lo sforamento del Patto di stabilità era percettibile da almeno 15 anni – afferma il primo cittadino Vitale – perché il nostro Comune è strutturalmente deficitario. Questo significa che quasi tutti gli anni abbiamo incassato meno di quanto speso. E questo, è facilmente intuibile, ha portato all’accumulo di milioni di debiti che oggi ci ritroviamo a pagare”. Complessivamente il Municipio paretano ha un debito di 6,5 milioni di euro. Grazie al decreto 35 il Comune ha ottenuto un ‘prestito a tasso agevolato’ di 4,6 milioni di euro “da utilizzare per ripianare i debiti del Comune di Parete che le passate amministrazioni ci hanno lasciato in dote”, hanno riferito il sindaco e l’assessore al Bilancio Antonio Camerino. E solamente venti giorni fa un altro richiesta di pagamento  di più di 600mila euro da parte del Ministero “per sversamenti non pagati, relativi agli anni 2005/2009, che i passati amministratori non hanno pagato”. A questi “devono essere aggiunti – ha continuato il capo dell’esecutivo paretano e il delegato della giunta – i circa 100mila euro annui che dobbiamo pagare all’avvocato Mazzarella in seguito ad una sentenza definitiva”. A questo si deve aggiungere la riduzione di trasferimenti statali “e quindi ci siamo trovati che la bolla è esplosa nelle nostre mani”, ha continuato Vitale “ma non ci siamo mai demoralizzati anzi stiamo affrontando questo problema con responsabilità e alla fine i nostri sforzi saranno premiati”. “Altra concausa dello sforamento del Patto – ha affermato l’assessore Camerino – è stata la progressiva sostituzione dei trasferimenti con potestà impositiva comunale. Naturalmente il cortocircuito è questo: i trasferimenti erano soldi sicuri, le imposte invece si scontrano con le difficoltà sociali che impediscono a cittadini ed imprese di far fronte ai pagamenti”. Ma alla Corte dei Conti che risposta sarà data?: “Martedì prossimo, 15 luglio, abbiamo un incontro nella sede. Hanno già riconosciuto che effettivamente ci siamo attivati per ridurre la spesa ma servono tagli ancora più netti. Abbiamo approvato un Consuntivo da 7 milioni e 332mila euro. Abbiamo l’obbligo di tagliare il documento finanziario di almeno 800mila euro. Il nostro Comune si dovrà attestare sui 6 milioni e mezzo. Alternativa non c’è”. E già da ora lancia un messaggio all’opposizione: “Non è arrivata nessuna proposta concreta per abbassare la spesa del nostro Comune. Nemmeno i consiglieri di minoranza sanno da dove si possono prendere i soldi. Quindi basta demagogia, è inutile chiedere tutti i servizi e allo stesso modo invocare magari anche la riduzione della spesa. E’ praticamente impossibile. Siamo obbligati a far quadrare i conti se vogliamo salvare Parete”.

 

 

 

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