Sabato, nell’ambito del Festival dell’Impegno Civile, la cooperativa “Altri Orizzonti” presenterà la sua nuova collezione “Made In CastelVolturno” nata nella villetta di baia Felice confiscata a “Pupetta” Maresca. Quella che era la sua residenza estiva è oggi diventata “La casa di Alice”, la sartoria sociale dove donne migranti e italiane, sulla scia dell’esperienza maturata dall’associazione per i diritti dei migranti “Jerry Essan Masslo”, uniscono stoffe e abilità sartoriali africane e italiane per realizzare abiti, borse e accessori. E tra questi anche quelli disegnati e cuciti per il giorno del matrimonio, per una sposa che voglia “vestire la libertà”. Perché le donne di Casa di Alice vengono da storie complesse, ma sono riuscite a costruire una nuova possibilità attraverso una delle più avanzate esperienze di riutilizzo sociale e produttivo dei beni confiscati alle mafie. Sabato dalle 18,00 racconteranno la loro storia di “Donne PerBene” insieme al neo sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, alla presidente dell’associazione “Mondo senza confini” Mary Osay, al Presidente della Jerry Masslo e sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Quindi, nei giardini che ospitano anche i campi estivi di Libera, sarà allestita la passerella sulla sfileranno le creazioni del 2014 griffati Made In CastelVolturno «Il progetto “Made in CastelVolturno – Vestiamo la libertà” nasce con l’obiettivo di dare una risposta concreta e valida ai bisogni di un territorio difficile come quello di Castel Volturno, tra i comuni d’Europa con la più alta presenza di migranti» affermano le socie della cooperativa « Casa di Alice è il luogo dove i sogni diventano realtà dove il pregiudizio lascia spazio all’incontro, e dove la creatività vince la violenza. Dimostriamo che la convivenza non solo è possibile, ma può essere anche un arricchimento per i cittadini e per il territorio». La mostra fotografica di Sestino Letizia accompagnerà le degustazioni di cibi italiani e africani fino alle 21,00, quando salirà sul palco l’Orchestra Multietnica Mediterranea, ensemble di 13 elementi provenienti da otto Paesi diversi nata alle pendici del Vesuvio. La loro musica di storie e suoni del Mediterraneo accompagnerà la conclusione della diciannovesima tappa del festival. «Proseguiamo il nostro viaggio per incontrare Storie PerBene e stiamo scoprendo un’Italia e una Campania migliori di quelle che solitamente vengono raccontate» affermano i promotori del Festival dell’Impegno Civile «Casa di Alice è la dimostrazione di quello spazio di incontro che noi chiamiamo “Le terre di Don Peppe Diana”. Un cammino che si fa camminando, giorno dopo giorno, come questo festival che dall’undici giugno e fino al nove agosto, sta dimostrando che dai beni confiscati può nascere un’occasione, una possibilità di sviluppo sostenibile e inclusivo»

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui