“ Da qui può nascere il riscatto dell’alto Casertano. Non più le esperienze fallimentari delle precedenti fasi della programmazione europea che non hanno portato risultati concreti né sul piano della ricettività turistica, né sul piano occupazionale. Insieme si può vincere se si trovano i giusti referenti in fase di progettazione. E’ quello che offriamo ora al territorio che abbraccia due regione, Molise e Campania, due province Isernia e Caserta. La presenza di tutti i sindaci quest’oggi significa iniziare questo percorso sotto i migliori auspici.”Così Marco Fusco, promotore dell’iniziativa. Ma a  dare le coordinate per una iniziativa senza precedenti la dottoressa Marina Sacco giunta direttamente da Genova per abbracciare l’idea del distretto turistico interregionale per nome e per conto della “Business Solutions Europa(Public Affairs Communication European Funding Association Mangement) e per conto anche di Euridit Nazionale. “La strada che avete intrapreso- ha detto – risponde compiutamente alle nuove programmazioni nazionali ed europee. Interessante vedere qui oggi la presenza di voi sindaci che siete poi gli attori principali delle politiche territoriali. Una rete come questa è strategica e vi pone in una posizione di vantaggio sicuramente per la candidabilità di progetti a valere sui fondi europei 2014-2020. Fondi diretti e fondi a conduzione regionale: con questa sinergia si possono migliorare gli standard di qualità di spesa delle vostre regione, perché qui ci sono due regioni, Campania e Molise. Concertazione dal basso: questa la scommessa che voi fate oggi. Governance nella programmazione turistica ma non solo. Voi avete capito che da soli non si va da nessuna parte. Presentare progetti singolarmente significa partire perdenti. Insieme, invece, significa introdurre un nuovo paradigma culturale che avrà interessanti ricadute per il vostro territorio, in fatto di ricezione turistica, valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale e, soprattutto, garantendo una ricaduta occupazionale certa in favore dei giovani. Noi come associazione- ha concluso la dottoressa Marina Sacco- che non è altro un’associazione di funzionari pubblici, ci mettiamo in gioco insieme a voi perché anche da quest’area a cavallo tra la provincia di Isernia e la provincia di Caserta, arrivi un segnale forte di cambiamento alla Commissione Europea, partendo dal programma Cosme 2014-2020, e arrivando poi alla costituzione sistematica di un modello territoriale che nasca dalle relazioni cooperative tra stakeholder pubblici e privati, per ulteriori sviluppi progettuali specifici e coerenti con quanto previsto dalla programmazione Europea.” L’Assessore al turismo del Comune di Venafro Angelamaria Tommasone nel prendere la parola all’incontro di venerdì scorso ha sottolineato, tra l’altro, “la necessità di mettersi insieme, per incidere sullo sviluppo del territorio e soprattutto per essere vincenti con una strategia di programmazione che nasca dal basso così come chiede espressamente l’Unione Europea.” La Tommasone ha portato i saluti della regione Molise e in modo particolare del consigliere regionale con delega al turismo Di Nunzio e del consigliere regionale alla programmazione Vincenzo Cotugno.   Tra le iniziative anche la possibilità di mettere in rete strutture turistiche già esistenti: si è parlato di mettere in rete il Museo Nazionale di Alife  con il Museo Nazionale di Venafro, coinvolgendo le rispettive Soprintendenze competenti per territorio.  Ai primi cittadini è stata consegnata una bozza di delibera da far approvare in sede di giunta esecutiva. La Comunità Montana zona del Matese per il versante matesino, il Comune di Venafro, per il versante molisano, ed il Parco Regionale del Matese, anche per i Comuni del sannio, faranno da raccordo e da traino all’intero progetto. Gli interlocutori si sono dati appuntamento tra dieci giorni, dopo le delibere dei Comuni, per un altro incontro con gli esperti della Euridit, un’associazione che lavora in ambito europeo i cui tecnici forniranno consulenza a titolo gratuito agli amministratori locali per far decollare, anche nelle nostre zone, questo modello di sviluppo.

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