Arrivano alle 9.45, con un quarto d’ora d’anticipo sull’orario della convocazione, alla scuola indicata per la prova preliminare per il Tfa e trovano i cancelli chiusi con i lucchetti. È finita con una denuncia alla polizia e la richiesta di poter sostenere la prova quella che è stata una “disavventura” per sette aspiranti insegnanti che, stamane a Napoli, non hanno potuto prendere parte al test pre minimale per il Tirocinio Formativo Attivo, corso di preparazione di durata annuale istituito dalle università che permette di ottenere l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. A raccontare l’accaduto è Daniela Faiella, nel gruppo degli esclusi, arrivata a Napoli, dalla provincia di Salerno. “Eravamo stati convocati per le 10, nel liceo Alberti del Vomero – dice – ma, nonostante fossimo in anticipo di un quarto d’ora, abbiamo trovato i cancelli sbarrati”. Lei, insieme con altre sei persone, ha provato a farsi aprire e a spiegare che non vi era alcun motivo per impedire loro l’accesso a scuola. Non c’è stato, però, verso di convincere i responsabili dell’istituto a farli entrare. Da qui la decisione di ricorrere alla polizia e sporgere una denuncia, che è stata già formalizzata. “Ognuno di noi è stato singolarmente convocato attraverso una comunicazione telematica con l’orario al quale presentarci – sottolinea – abbiamo chiesto all’ufficio scolastico regionale se vi fossero indicazioni per chiudere prima i cancelli, ci è stato risposto che fino alle 10 i cancelli dovevano rimanere aperti”. Ecco perché ora chiedono di poter sostenere la prova (quella di oggi era relativa alle materie letterarie per le scuole di secondo grado, classe di concorso 043/050). “Abbiamo anche chiesto – conclude – di poter incontrare il direttore dell’ufficio scolastico regionale per capire cosa è successo”.

 

 

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