La presenza africana in Terra di lavoro dall’omicidio di Jerry Essan Masslo agli episodi di Pescopagano. Questo il tema della tappa “25 anni di di Jerry Essan Masslo. Open Day del bene”, che domani porterà il Festival dell’Impegno Civile/Le terre di Don Peppe Diana, la prima manifestazione in Italia realizzata sui beni sottratti alle mafie, a via Diaz, località “La Piana”, a Castel Volturno, nella fattoria confiscata a Dante Apicella e destinata all’associazione Jerry Masslo e alla Cooperativa Altri Orizzonti con il progetto di far nascere il primo agriturismo interculturale italiano. La fattoria, nei mesi scorsi, è stata più volte oggetto di atti di vandalizzazione. La manifestazione cade nel pieno delle forti tensioni territoriali nate a seguito del ferimento di due migranti e dei gravi disordini che ne sono seguiti «Non si possono negare le forti difficoltà che vivono Castel Volturno e i suoi abitanti» affermano gli organizzatori del festival promosso dal comitato Don Peppe Diana e da Libera coordinamento provinciale di Caserta «Le proteste nascono da una situazione ambientale dove lo Stato fatica a mostrare la sua presenza, e non solo in termini di ordine pubblico, quanto, soprattutto, di mancati interventi per politiche di sviluppo. Però bisogna stare molto attenti alle strumentalizzazioni e pure alla possibilità che alcuni disordini siano fomentati da gruppi legati alla criminalità organizzata. La storia, a partire dalla vicenda di Jerry Masslo fino alla strage di San Gennaro voluta da Setola, insegna che la camorra ha forti interessi a istigare l’odio razziale e le tensioni sociali. Con questa manifestazione vogliamo ribadire che non ci si può arrendere alla violenza, bisogna perseguire la concreta possibilità non solo di coesistenza, ma di intreccio e possibilità di sviluppo legate a un modello di integrazione reale tra migranti e autoctoni. In questo senso» concludono i promotori del Festival «vogliamo denunciare con forza l’incapacità mostrata fino ad oggi dal governo centrale, a cui non si chiede la straordinarietà di un intervento ex post, piuttosto il rafforzamento delle azioni ordinarie di controllo e piani seri di investimento. Perché bisogna combattere la miseria, il degrado e la povertà non certo il colore della pelle». La giornata inizierà alla 9,30 al cimitero di Villa Literno con la visita alla tomba di Jerry Essan Masslo, l’attivista sudafricano giunto in Italia per sfuggire all’apartheid e assassinato il 25 agosto del 1989 dopo aver resistito ad un gruppo di assalitori entrati armi in pugno per portare via i poveri guadagni ai migranti che dormivano in un capannone. Dal cimitero di Villa Literno, la carovana del festival si sposterà poi in località La Piana dove il giornalista Michele Docimo intervisterà Jean Renè Bilongo, responsabile nazionale coordinamento immigrati FLAI CGIL e storico rappresentate della comunità migrante di Terra di Lavoro. Con loro il sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, il Presidente della Jerry Masslo e sindaco di Casal di Principe Renato Natale, la presidente della cooperativa Altri Orizzonti Anna Cecere, il referente provinciale di Libera Caserta Gianni Solino. «Sarà tappa dedicata alle storie degli amici e dei compagni di viaggio che ci hanno affiancato e che abbiamo incontrato in questo lungo percorso, in uno scenario in cui, purtroppo, ancora oggi, la storia di Jerry resta quanto mai attuale» afferma Alessandro Buffardi, volontario della Jerry Masslo e oggi consigliere comunale di Castel Volturno «Da sempre le campagne e gli agglomerati urbani che vanno da Castel Volturno a Villa Literno accolgono le storie degli ultimi, dei “senza diritti”, dei braccianti, che con immenso coraggio cercano di andare avanti con la speranza di un domani migliore. In queste terre, da ormai venticinque anni, opera l’Associazione Jerry E. Masslo, un’ associazione fatta da donne e uomini perBENE che con le proprie forze e il proprio impegno quotidiano, cercano di portare un po’ di aiuto a chi vive ancora ai margini della società»