Victor Gatto scrive al ministro della Giustizia Andrea Orlando per esprimere la propria contrarietà all’ipotesi di una nuova geografia giudiziaria che penalizzi il neocostituito tribunale di Napoli Nord ad Aversa. Una disputa apparentemente incomprensibile che rischia di generare solo caos e conflitti territorioli. Gatto che è dirigente nazionale del Pd ha anche invitato Orlando a visitare la zona.
Ecco il testo:
Al Ministro della Giustizia
Andrea Orlando
Esimo Sig. Ministro
Le scrivo per portare alla Sua attenzione il problema della geografia giudiziale dei Tribunali di Santa Maria Capua Vetere e Napoli nord. Ho appreso, con forte rammarico, da diverse fonti giornalistiche, che è al vaglio dei tecnici del ministero una ridisegnazione delle competenze territoriali di detti Tribunali, che si sostanzierebbe con una sottrazione al Tribunale di Napoli Nord in Aversa, e conseguente riassegnazione al Tribunale di santa Maria Capua Vetere, dei 9 comuni che facevano parte della competenza dell’ex Pretura di Trentola. Non riesco ad immaginare come i postulatori di tale istanza Le abbiano presentato la cosa. Ma questa ridisegnazione della geografia giudiziaria ha dell’incredibile.
Se vogliamo limitare la nostra analisi ad una questione topografica, basta fornirsi di una cartina della provincia di Caserta ed evidenziare con colori diversi le aree afferenti le competenze dei due Tribunali, lasciando in bianco i nove comuni in questione, per notare chiaramente la totale assenza di contiguità territoriale di tali nove comuni con il Tribunale di S. Maria C.V.. Tralasciando questioni di tipo topografico, la cosa più importante da considerare è la negativa ricaduta sociale che potrebbe derivare da tale incauta redistribuzione. L’agro aversano, composto dalla città di Aversa e da altri 19 comuni, da anni rappresenta un unicum socio-economico oltre che territoriale e culturale. Vi è un senso comune di appartenenza. Aversa è, per connotazione naturale, il centro di riferimento dei 19 comuni dell’agro – sottrarre nove comuni al Tribunale di Napoli nord in Aversa in favore di quello di Santa Maria C. V., verrebbe percepito come un vero e proprio “scippo” per un’area già di per se problematica, ma che, proprio dal percepirsi come unità territoriale complessa, trae spinte propulsive importanti per il superamento di ataviche criticità.
Inoltre, tale cieca “topotomia” comporterebbe numerosi problemi di competenza tra i due Tribunali, poiché, tra i nove comuni oggetto delle bramosie sammaritane e i restanti comuni dell’agro aversano non vi è soluzione di continuità; esistono strade dove un marciapiede è di un comune dei nove e l’opposto di altro comune appartenente ai restanti 11, abitazioni ed attività commerciali afferenti a due comuni diversi che si troverebbero ad avere tribunali di riferimento a secondo che il fatto od il reato avvenga o venga commesso in cucina piuttosto che in salotto.
Non oso immaginare i conflitti tra i tribunali.
A questo punto sorgono spontanee alcune domande.
Cosa spinge i colleghi sammaritani ad intraprendere una vera e propria crociata alla riconquista dei nove comuni perduti? Perché non è avvenuto lo stesso per i sette comuni dell’alto casertano che sono stati accorpati al Tribunale di Cassino? Considerato che le due sedi dei tribunali distano appena 13km come si giustifica tanta mobilitazione? Sono interrogativi che spingono i malpensanti a conclusioni poco onorevoli: – vuoi vedere che ai fautori della ridistribuzione non interessa aumentare il bacino di competenza del Tribunale di Santa Maria C. V., ma interessa “riconquistare” determinati comuni (ad esempio Casal di Principe, San Cipriano, Casapesenna…) che portano in eredità numerosi procedimenti penali.
Allora tutto potrebbe essere ricondotto ad un becero interesse privato di pochi studi legali? Per tale motivo dovremmo assistere in silenzio ad uno scempio territoriale e sociale?
Caro Ministro ho aspettato 5 giorni prima di scriverLe, nella speranza che compagni più autorevoli di me intervenissero, ma con sommo sconcerto ho constatato il silenzio più totale. Evidentemente nulla hanno in contrario con tale rimodellamento delle competenze, o, cosa ancor più grave, lo ritengono di scarso rilievo.
Io sono fermamente contrario alla modifica della geografia giudiziale.
La invito, prima di adottare qualsivoglia provvedimento di modifica della stessa, a valutare bene la situazione e, a tal fine, mi rendo disponibile ad un incontro con Lei.
Colgo l’occasione per invitarLa ad una visita in zona, proponendomi di farLe da cicerone nei territori dell’agro aversano per mostrarLe come sarebbe insensata ed infruttuosa la separazione di ciò che, per connotazione naturale economica e sociale, rappresenta un nucleo unico. Sono certo che la Sua sensibilità non lascerà cedere nel vuoto codesto mio appello.
Avv. Victor Gatto – membro dell’Assemblea Nazionale PD.