La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, ha oggi proseguito il confronto sulla questione che contrappone Comune e Istituto Autonomo Case Popolari relativamente al Piano di Riqualificazione Urbana (PRU) di Soccavo, questione alla quale la Commissione ha già dedicato altre riunioni, sempre con l’intento, come ha detto in apertura il presidente Varriale, di trovare tra le parti un accordo che consenta, in un momento di grave crisi socio-economica, di rilanciare i progetti e di aprire i cantieri e così rispondere sia all’esigenza della riqualificazione del territorio che a quella del rilancio dell’occupazione che, come mostrano gli ultimi dati diffusi, è a livelli molto preoccupanti. Il PRU di Soccavo, del quale la Commissione intende settimanalmente seguire l’evoluzione, è il primo degli approfondimenti che la stessa farà, riservandosi di trattare anche gli altri PRU, sempre con l’intento di tirare fuori dai cassetti i progetti che possono dare sviluppo alla città
Alla riunione odierna hanno partecipato l’Assessore al Patrimonio Alessandro Fucito, l’architetto Maurizio Conte dell’Unità Operativa Studi programmazione e progettazione nuova edilizia del Servizio Edilizia Pubblica e il Commissario dell’IACP di Napoli Carlo Lamura.
L’assessore Fucito ha ripercorso la questione che ha molti aspetti e che ha visto, negli anni, l’avvicendarsi di accordi tra il Comune e l’Istituto per la realizzazione di edilizia popolare finanziata dallo Stato e regolata da accordi di programma tra Governo, Regione e Comune, il primo dei quali risalente al 2004. Per Soccavo, si tratta di realizzare interventi su circa 200mila metri quadrati, dei quali circa 179mila di proprietà dell’IACP. Suddiviso in 4 ambiti, il territorio di Soccavo ha visto finora la realizzazione di 124 alloggi nell’ambito 1. Gli ambiti 2 e 3 sono quelli nei quali gli interventi sono ancora da realizzare mentre per l’ambito 4, per il quale impropriamente nel 2011 fu deciso l’assegnazione del suolo all’Asia, sono in corso le procedure di recupero. Siccome in tutti e quattro gli ambiti i suoli sono in prevalenza di IACP, centrale è, per l’assessore Fucito, che i suoli siano trasferiti al Comune, operazione senza la quale i cantieri non possono essere avviati pena la riproposizione di equivoci e contenziosi ancora aperti in altre zone della città. La questione è particolarmente complessa perché nel 2012 fu concordata tra il Comune e l’Istituto Autonomo Case Popolari una compensazione tra il debito IMU della stessa IACP nei confronti del Comune e il credito che da questi l’Istituto vantava per la costruzione degli alloggi del Rione De Gasperi di Ponticelli.
Il Commissario dell’IACP Lamura è partito proprio da questa vicenda della compensazione – resasi necessaria perché all’epoca agli alloggi IACP il Comune aveva applicato l’aliquota IMU prevista per le seconde case (solo con il nuovo Governo la questione è stata risolta nel senso che l’edilizia sociale non viene più considerata con gli stessi parametri) – ed ha affrontato ad ampio raggio le numerose questioni che riguardano le diverse aree della città e, per Soccavo, richiamano alcuni errori di fondo commessi a suo parere nella stipulazione degli accordi tra Istituto e Comune, anche sulla vicenda del PRU di Soccavo. Tali errori vanno chiariti definitivamente, ha proseguito Lamura, anche per scongiurare interventi sanzionatori della Corte dei Conti nei confronti dell’Istituto, soprattutto in relazione al problema dell’effettivo valore dei suoli. L’interessamento chiesto dallo stesso Commissario Lamura da parte della Regione ha portato nei giorni scorsi alla costituzione di un tavolo tecnico tra Regione Comune e IACP che dovrebbe dirimere queste complesse questioni mentre da parte dell’IACP si sollecita il Comune a realizzare al più presto le assegnazioni degli alloggi già costruiti. Per quanto riguarda Soccavo, il Commissario Lamura ha invitato ad accelerare la realizzazione dei progetti che riguardano gli ambiti sui quali non ci sono questioni tecniche da risolvere, e ciò nelle more dei chiarimenti che il tavolo tecnico si spera produca.
L’architetto Conte ha ricostruito la genesi dei PRU di Soccavo e dei finanziamenti statali che insistono sulla zona contestando che non sia chiara la valutazione dei suoli e sottolineando che l’Istituto ha ceduto solo una piccola parte degli stessi. L’architetto Conte ha anche evidenziato lo stato avanzato dell’attività di competenza dell’Amministrazione e la necessità di risolvere il complesso delle questioni che impediscono il passaggio alla fase dei bandi e dell’avvio dei lavori.
Dopo alcuni interventi dei consiglieri – Fellico, che ha manifestato la forte preoccupazione che con l’istituzione di un nuovo tavolo tecnico si rallentino ulteriormente le decisioni che invece si gioverebbero dell’espressione di chiare volontà e di indirizzo politico, e Izzi, il quale ha invitato a privilegiare gli interventi di edilizia pubblica previsti nell’ambito 1 – il presidente Varriale ha chiuso la riunione che, a suo parere, ha evidenziato alcune positive aperture da parte dell’Istituto e che vedrà ulteriori momenti di approfondimento insieme ad un monitoraggio dei lavori del tavolo tecnico volti ad imprimere una accelerazione ai processi di realizzazione dei progetti già cantierabili.