“Il senso di responsabilità ci ha suggerito di non cedere alle lusinghe del sindaco Sorrentino e della sua coalizione minoritaria, rispondendo con una prova di serietà al mercato delle vacche che qualcuno avrebbe voluto aprire a Marigliano”. Così il candidato del centrodestra alla carica di primo cittadino Michele Papa alle scorse elezioni del 25 maggio ha spiegato le ragioni delle dimissioni di massa dei 13 consiglieri comunali di centrodestra, che ora aprono le porte del Comune ai commissari prefettizi.

“Dopo un mese e mezzo di melina, il sindaco non ha saputo fare di meglio che continuare con la logica cieca della ricerca di una maggioranza eterogenea e raccogliticcia in Consiglio comunale, rinunciando testardamente ad ammettere la propria incapacità politica, e quella della coalizione di centrosinistra che lo ha sostenuto, a vantaggio di un tavolo politico con i partiti che avrebbe visto il centrodestra responsabilmente presente. Lo spettro dell’instabilità, dell’incertezza, del caos insieme alla consapevolezza che Sorrentino non avesse alcun progetto politico dalla sua parte ma fosse espressione di una mera sommatoria di opzioni personali ci ha indotti a percorrere l’unica strada possibile: le dimissioni”. Si chiude così la vicenda dell’anatra zoppa a Marigliano, che aveva visto il docente e ricercatore universitario della SUN Michele Papa aggiudicarsi la maggioranza dei voti validi al primo turno elettorale nella corsa al Comune di Marigliano, pur avendo la peggio al ballottaggio contro l’ex consigliere regionale Sebastiano Sorrentino.

 

 

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