CASAPESENNA – Ha superato ogni aspettativa l’affluenza dei cittadini nel centro sociale A. Cangiano per festeggiare i 40 anni della nascita del comune di Casapesenna che il 3 settembre 1973 cessò di essere frazione di S. Cipriano d’Aversa e divenne comune autonomo. Alla manifestazione organizzata dal Movimento per il Riscatto hanno partecipato numerosi cittadini e tutte le associazioni, i movimenti ed i partiti del territorio che hanno colto l’occasione per salutare Orlando Basile che è originario di Casapesenna e vive da molti anni a Milano ed ha presentato il suo libro “Una vita tante storie”.
Nel corso della manifestazione hanno preso la parola l’ing. Giuseppe Piccolo, l’arch. Lello De Rosa, l’ing. Nicola Diana, Vincenzo Barone, Pasquale Cirillo, Giovanni De Rosa e Carmine Piccolo. In tutti gli interventi sono stati evidenziati i progressi fatti da Casapesenna dal 1973 ad oggi ed un ricordo commosso ed affettuoso è stato riservato all’ex sindaco di Casapesenna, eletto con circa 4000 voti, l’ing. Antonio Cangiano che, con il suo esempio di vita ha dato lustro alla città di Casapesenna. L’avv. Francesco Martino, coadiuvato da Luigi Basile, Nicola Nobis, Antonio Intelligenza e dagli altri attivisti del Movimento per il Riscatto ha concluso i lavori, ringraziando i numerosi cittadini intervenuti, invitandoli al superamento delle divisioni ideologiche per la risoluzione di problemi del territorio affinché si possano creare opportunità di lavoro in particolare per le fasce deboli della popolazione ed, a nome del Movimento per il Riscatto, ha fatto una proposta che è stata accolta con grande entusiasmo dai presenti e sarà al centro della prossima campagna elettorale: la creazione di una cittadina con un territorio vastissimo ed una popolazione superiore a cinquantamila abitanti che ricomprenda i comuni di Casapesenna, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Villa di Briano, San Marcellino ed altri comuni limitrofi che potrebbero essere interessati a questo ambizioso progetto che darebbe la possibilità a questa fertile e martoriata terra di essere in linea con altre zone d’Italia dove già si discute di questo tema affinché si ponga, finalmente, termine anche alla discriminazione di cui sono vittima, ormai da troppi anni, i cittadini di un vasto e laborioso territorio che qualcuno, ingiustamente, vuole cercare di accomunare ad un organizzazione malavitosa, omettendo di precisare che in queste terre sono nati, vivono e lavorano tantissime persone perbene.