AVERSA – Il comitato per l’acqua pubblica di Aversa e il movimento Aversa beni comuni rispondo al sindaco Domenico Ciaramella che ha messo al centro della sua agenda politica la privatizzazione dell’acqua.” E’ di assoluta evidenza che le motivazioni addotte dal sindaco Ciaramella per la privatizzazione del servizio idrico risultano molto,ma molto deboli:
1)L’acqua non è sua ,ma è un bene comune e ripetiamo fino all’infinito che è tenuto a rispettare l’esito referendario,
2) I dieci anni di suo mandato risultano sufficientemente tanti da risanare il servizio. Non ci interessano le colpe pregresse che, se ci sono ,vanno comunque stigmatizzate,
3)Non ci sono ragioni nel supporre che l’eventuale gestore privato possa far scendere i costi di esercizio,ma al contrario, dovendo garantirsi un profitto , questo graverebbe ancora di più sulle nostre tasche,
4)Nessuno ha mai detto che solo i privati sono autorizzati a dotare ogni consumatore di regolare contatore. Perché non l’ha fatto prima?
5) Vogliamo parlare di Veolia? Della multinazionale francese Suez?Delle esperienze fallimentari della privatizzazione inglese quando la pragmatica Thatcher fu maestra nel demolire i servizi pubblici ?
6)Non ci interessano le polemiche tra il Sindaco e il Pd. Qui si parla del bene comune acqua e impiantare una diatriba di stampo elettoralistico, per chiunque l’abbia iniziata, ci sembra elusiva e strumentale al dibattito sui nostri beni,perché i beni pubblici appartengono alla cittadinanza .Il primo cittadino è chiamato solo alla gestione degli stessi e a tener conto della volontà popolare referendaria.