VALLE DI MADDALONI – La regione Campania ha dato nelle ultime ore il suo consenso alla prosecuzione dell’attività estrattiva da parte della Cementir sui monti Tifatini, con il decreto dirigenziale numero 74 del 7 ottobre 2011 del Genio Civile di Caserta. Questo atto permetterà al cementificio di Caltagirone di ampliare la sua “coltivazione” cementizia in località Lureto-Pintime ed in un sito localizzato nei pressi del monte San Michele nel comune di Valle di Maddaloni, dove già è attivo un altro stabilimento.

Ad intervenire in merito è Luca Bove, del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani, “Il via libera da parte della regione Campania all’ampliamento dei lavori della Cementir è completamente fuori da ogni criterio, in un’area paesaggistica con delle caratteristiche molto complicate, soggetta a frane e dove è presente l’Acquedotto Carolingio, patrimonio del’UNESCO, senza dimenticare che nella stessa zona è in costruzione il Policlinico di Caserta; mi chiedo come i dirigenti regionali che hanno dato il consenso all’ampliamento della Cementir non abbiano tenuto conto di tutto ciò. Ora attendiamo i provvedimenti del Sindaco di Maddaloni, Antonio Cerreto e della sua giunta: si ricordi delle sue parole in campagna elettorale e del suo ruolo di oppositore all’ampliamento della Cementir quando sedeva nei banchi dell’opposizione. Maddaloni non ha bisogno di essere ancora sfruttata, la città delle due torri versa già in una situazione ambientale davvero critica e non solo per la Cementir, basti pensare alle varie discariche abusive e non sparse nelle campagne circostanti o agli scarichi dell’inceneritore di Acerra che finiscono in gran parte nel territorio maddalonese; questa città ha urgente bisogno di un recupero ambientale. Il Sindaco Cerreto ha il dovere di far terminare questo scempio e di non cadere in sporchi ricatti politici”. Bove continua ” Stiamo assistendo ad un vero progetto di scempio ambientale da parte della Cementir, che senza nessun rispetto ambientale e della salute dei cittadini, aumenta sempre di più il proprio fatturato; attualmente il cementificio Cementir di Maddaloni ha una capacità produttiva di circa 1.4 milioni di tonnellate, con il nuovo ampliamento aumenterà di sicuro i sui introiti, sempre a discapito dei cittadini. Emblematico che il quotidiano più diffuso di Terra di Lavoro, “Il Mattino”, appartenente al gruppo Caltagirone, lo stesso della Cementir, non abbia mai pubblicato un solo articolo su questa vicenda. Ma le mire della Cementir, non interessano solo il territorio di Maddaloni-Caserta ma neanche altre zone del sud Italia come sta accadendo a Taranto, dove è presente un altro cementificio; anche in questa caso i dirigenti della Cementir stanno cercando di aumentare la produzione di cemento e lo fanno attraverso un gioco di parole a dir poco machiavellico: l’azienda ha presentato (mai in forma completa alla stampa) il progetto “Nuova Taranto” dove si parla di revamping (rinnovazione) ma in realtà è anche in questo caso un vero e proprio aumento della produzione, e le tonnellate di clinker prodotte ogni anno passeranno da 482mila attuali a 768mila, con una proiezione a 800mila. Quindi, le emissioni di anidride carbonica passeranno da 452.887 tonnellate all’anno a 606.182 che potrebbero diventare 631.440 in caso di aumento della produzione fino a 800mila tonnellate”. Bove termina dichiarando, ” E’ ora che la Cementir pensi a recuperare le zone che da decenni sfrutta, come nel caso dei Monti Tifatini, ormai sventrati dall’estrazione del cemento; inoltre invito gli enti competenti, che con tanta solerzia rilasciano permessi di ampliamento, ad usare la stessa solerzia nell’istituire un reale registro dei malati tumorali in provincia di Caserta, visto che purtroppo sono sempre maggiori i decessi per queste patologie nel nostro territorio, decessi che di sicuro hanno forti legami col’inquinamento del nostro territorio.”

 

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