PIEDIMONTE MATESE – Tappa di verifica del percorso dei comuni del Matese e dell’Alto Casertano per l’eventualmente inserimento nel circuito delle “Bandiere Arancioni”. Ieri nei locali della biblioteca comunale di Piedimonte Matese sono stati consegnati i piani di miglioramento a quattro comuni nel primo incontro di monitoraggio del lavoro di indagine avviato un anno fa per tracciare i punti di forza e di debolezza dei territori dell’area interna matesina-vairanese.

Una qualifica occasione quella svolta da un partner d’eccezione come il Touring club Italiano nell’ambito di un protocollo d’intesa con il Gal-Alto Casertano . Presenti il coordinatore del Gal , Pietro Cappella, Marco Girolami , direttore delle strategie territoriali del Touring Club Italia e Carmen Molfese, giovane ricercatrice . Quattro le amministrazioni che hanno avuto in consegna la documentazione elaborata dal TCI e dai suoi esperti per il miglioramento della qualità della vita in questo “spicchio” di Campania oggi afflitta da una crisi senza precedenti: Letino con il sindaco Fausto Perrone, Piedimonte Matese, con il consigliere Alfredo De Rosa, San Gregorio Matese con Francesco Montone e San Potito Sannitico con il vice Raffaele Lombardi. Assenti Alife e Castello del Matese. Proprio lo sgretolamento dei modelli di spesa pubblica del passato dovrebbe spingere a trovare nuove opportunità di investimento ed occupazionali per valorizzare risorse umane e territoriali non adeguatamente orientate nelle comunità studiate.

E’ questo il senso del programma d’azione “Bandiere Arancioni” una sorta di marchio doc territoriale che il TCI porta avanti con successo come strategia qualificata di intervento per lo sviluppo locale, avvalendosi di una metodologia di ricerca empirica : dopo la presentazione del progetto circa le modalità di partecipazione vi sono state le candidature dei comuni(32 sui 48 dell’ambito Gal) e la successiva analisi delle località con l’esame dei dati, trasmessi nei moduli di candidatura, ma anche di visite in anonimo nei comuni sotto esame, sopralluoghi degli esperti del touring attraverso un modello di analisi territoriale e lo studio degli oltre 250 criteri di analisi. Si è al giro di boa con la presentazione dei primi risultati e la ricerca d’area : ai rappresentanti dei comuni coinvolti sono stati consegnati i piani di miglioramento “per approfondire le aree sulle quali si suggerisce di intervenire per potenziare il sistema di offerta turistica” . Insomma una “mappatura” degli aspetti positivi o negativi riscontrati nelle comunità visitate ed oggetto di studio (consegnato anche un piano d’area di carattere intercomunale) con un’accurata indagine sui vari segmenti della vita pubblica ( patrimonio , servizi, ambiente) . Adesso gli esperti del TCI dovranno raccogliere le schede di verifica in cui i comuni dovranno indicare gli interventi attivati coerentemente con quanto suggerito ed indicato nei singoli piani di miglioramento che sono “personalizzati” a misura di ogni comunità. Il passo successivo sarà l’esame complessivo dei dati e la valutazione finale con l’eventuale assegnazione del marchio “Bandiera Arancione” che dovessero soddisfare i criteri previsti. Ricordiamo che il marchio è temporaneo subordinato alla persistenza dei requisiti richiesti dal TCI . Utile anzi doveroso ripartire da qui.

Michele Martuscelli

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui