Un “Centro di bioedilizia e di recupero di inerti” e una “piazza della cultura”: sono i due progetti per il recupero e la valorizzazione di altrettanti beni confiscati alla criminalità organizzata nel Casertano frutto della collaborazione scientifica tra Agrorinasce, consorzio di comuni che gestisce beni sottratti ai clan, e il Master post laurea Architettura-Ambiente organizzato dall’Associazione no profit NewItalianBlood (NIB) in collaborazione con Jobiz Formazione. Il master è patrocinato dal Comune di Salerno, dalla Fondazione Carisal, dall’Ept e da numerosi Enti e aziende ed è composto da una Faculty con 20 tra i migliori architetti italiani della nuova generazione. A Villa Literno, nell’ex macello, è stata elaborata l’idea di realizzare un Centro di Co-Working e piazza della cultura, con l’innesto di nuove funzioni per il lavoro, il tempo libero e la cultura, mentre a Casapesenna, nell’area agricola confiscata al boss Vincenzo Zagaria, dovrebbe nascere un “Centro di bioedilizia e di recupero di inerti”, in modo da valorizzare ulteriormente il progetto comunale di realizzazione di un’isola ecologica, progettata nel contiguo deposito confiscato allo stesso boss. “Siamo molto soddisfatti della collaborazione avviata con l’organizzazione promotrice del master”, dice l’amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci. “Come già evidente nelle ultime esperienze di Agrorinasce – prosegue Allucci – i progetti di valorizzazione di beni confiscati saranno sempre più volti a creare nuova occupazione e allo sviluppo di economia sociale e produttiva”. “Insieme ai Comuni di Casapesenna e Villa Literno passeremo ora ad una fase di progettazione più esecutiva cercando di individuare le più opportune fonti di finanziamento”, conclude l’Ad di Agrorinasce.

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