MADDALONI. Il Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni, dopo la recente manifestazione di dedicazione di un laboratorio alla figura di Don Peppe (Giuseppe) Diana, in occasione del 20° anniversario della sua morte, e quasi in contemporanea alla serie televisiva Rai al medesimo sacerdote e figura di riferimento per il riscatto della nostra Terra dedicata, ha organizzato un evento che è funzionale a rivivere il ricordo di un “Personaggio” che ha tanto dato ed insegnato alla Terra di Lavoro.
Perché Caserta torni ad essere “Terra di Lavoro” questo il tema della manifestazione del 13 marzo 2014 presso i locali dell’ex monastero conventuale maddalonese di via San Francesco d’Assisi. La manifestazione è per ricordare una Persona che ha dato la vita ed ha dato il suo insegnamento e testimonianza contro il narcotraffico, le ecomafia e la camorra.
L’appuntamento è organizzato dal Convitto Nazionale “Giordano Bruno” con annessi Ginnasio e Liceo Classico, ed anche Liceo Classico ad indirizzo Europeo, con la collaborazione del Presidio scolastico di “Libera” e del Presidio cittadino di “Libera”.
“Un tempo questa era Terra di Lavoro: placide bufale pascolavano nella mota, i campi erano ridenti d’ogni prodotto della terra, la gente viveva della fatica della proprie mani, le campane delle chiese suonavano l’inizio e la fine di giornate di sudore e di serenità. – ha dichiarato il Rettore e Preside prof. Michele Vigliotti – Poi uomini violenti e corrotti, con la complicità e il silenzio di governanti mediocri ed incapaci, hanno avvelenato le nostre terre, interrato nei campi e nei fiumi schifezze d’ogni genere, portato qui scorie velenose di mezza Italia: ed hanno protetto questo lavoro infame con i mitra, le bombe, le minacce, il sangue…”
“E’ ORA DI DIRE BASTA!”, ha aggiunto il Rettore del Convitto Nazionale Maddalonese.
“Basta! Questa non è la terra dei Casalesi, non lo è più! – ha continuato il prof. Vigliotti – Questa è la terra di don Peppe Diana morto per redimere la sua gente, è la terra dei giudici coraggiosi di Santa Maria Capua Vetere, di uomini in divisa che ogni giorno si spendono per la nostra sicurezza, è la terra degli imprenditori che si ribellano al racket, è la terra dei preti e delle suore che accolgono e sfamano immigrati e rifugiati, è la terra del Vescovo Nogaro e di don Riboldi, profeti austeri di civiltà e riscatto, è la terra di chi ha marciato a Castelvolturno e a Caserta contro ogni razzismo e discriminazione, è la terra dove ha cantato l’ultimo suo “Canto libero” Miriam Makeba”.
La giornata sarà caratterizzata da due momenti, uno la mattina ed uno il pomeriggio. Di mattina alle ore 10.30 nella Sala Settembrini ci sarà la Presentazione del libro “Come Nuvole Nere” di Raffaele Sardo. L’appuntamento sarà introdotto dal prof. Michele Vigliotti e seguirà il dibattito degli studenti liceali con l’autore.
Il pomeriggio le attività riprenderanno alle ore 16.30 con la manifestazione in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata.
Questa sarà introdotta da una relazione del Rettore prof. Michele Vigliotti, mentre a seguire interverrà Gianni Solino, coordinatore provinciale di “Libera Caserta”.
Nel corso della manifestazione sarà presentato anche l’albero della vita, lavoro di laboratorio, realizzato dai bambini delle classi IV e V della scuola primaria annessa al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni. Segue nella programmazione uno Step musicale degli studenti della scuola secondaria di 1° grado annessa al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni.
Si prevede un momento di commozione allorquando sarà esposto un lenzuolo bianco, anche nel ricordo dell’appuntato Tiziano Della Ratta, carabiniere, vittima del dovere.
Durante la presentazione dell’evento gli studenti del Liceo Classico maddalonese si esibiranno in una improvvisazione RAP.
Si terminerà la manifestazione cin l’accensione della Fiaccola della Memoria.
Il Rettore e Preside prof. Vigliotti, ha voluto coinvolgere tutti gli indirizzi scolastici del Convitto Nazionale Maddalonese perché sia chiaro il suo messaggio: Dalle scuole, dai campi, dalle fabbriche un solo grido, Vogliamo tornare ad essere “Terra di Lavoro”