PARETE – Il 31 maggio alle ore 18.00 presso la villa comunale “Caduti sul Lavoro” di Parete il sindaco Raffaele Vitale conferirà la cittadinanza onoraria ius soli a 50 bambini figli di immigrati. Un gesto di alto valore simbolico, reso possibile grazie alla deliberazione del Consiglio Comunale che, su proposta dell’assessore Marilena D’Angiolella, ha votato l’introduzione nel regolamento comunale sulla cittadinanza onoraria di  due nuovi articoli.

Alla cerimonia di conferimento della cittadinanza che si inserisce nella manifestazione “Parete amica delle bambine e dei bambini” organizzata in collaborazione con il circolo didattico “Don Milani” di Parete e numerose associazioni, sarà presente la presidente dell’UNICEF Campania, Margherita Dini Ciacci, e la presidente dell’UNICEF provinciale di Caserta, Emilia Narciso.

L’importanza di tale conferimento è da collegare al dibattito nazionale sulla cittadinanza ius soli ed ius sanguinis: è giusto non considerare cittadini italiani i figli degli immigrati nati in Italia che studiano e risiedono nel nostro paese? L’assessore D’Angiolella non ha dubbi: «Bisogna uscire dalle astrattezze del dibattito e provare a guardare negli occhi i tanti ragazzi che si trovano in questa particolare condizione, perché senza partire dalle storie, dalle concretezze delle vicende personali non è possibile fare alcuna buona politica. E a me capita ogni giorno di guardare negli occhi decine e decine di alunni che conoscono solo la storia italiana, conoscono solo la letteratura italiana, conoscono solo la Costituzione Italiana, pensano e sognano italiano, parlano italiano (spesso molto meglio dei loro coetanei figli di italiani), cucinano piatti italiani e che mi chiedono: “perché non siamo cittadini italiani?” Davvero possiamo ritenere giusto che un ragazzo nato e cresciuto in Italia possa essere a 18 anni cacciato in un paese a lui sconosciuto o essere costretto a fare una trafila per farsi riconoscere la cittadinanza, con l’obbligo di dover dimostrare ogni anno di avere le risorse necessarie per restare in Italia? È questo rispettare i diritti universali? No, evidentemente. E questa evidenza non può non balzare agli occhi di chi abbia un po’ di coscienza».

Iniseme all’Unicef e ad altre città come Milano, Napoli, Aversa, anche Parete vuole far sentire la propria voce per fare pressione sul Parlamento Italiano perchè al più presto possa cambiare la legge sulla cittadinanza: essere considerati stranieri nell’unico paese che si conosce e si ama è un’ingiustizia da eliminare.

 

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