CASERTA – Più di un anno fa noi dell’Unione degli Studenti di Caserta abbiamo rivendicato a gran voce l’esigenza di sconti per gli studenti in base al loro reddito ISEE e la completa gratuità per coloro che fanno parte di fasce economiche più disagiate, essendo il diritto alla mobilità parte integrante del diritto allo studio.

 

Ma ancora oggi la mobilità su gomma è un dramma sia per i cittadini casertani che per gli studenti pendolari costretti a vivere situazioni insostenibili per raggiungere i luoghi di formazione. Il servizio di trasporti casertano è stato gestito in maniera del tutto irresponsabile: l’azienda ACMS non ha mai applicato politiche che fossero in grado di dotare Caserta di un servizio efficace, né così lo è stata la CLP, azienda privata garante del trasporto pubblico (ma evidentemente non di tutti), di sicuro maggiormente interessata ad un profitto. L’inizio del nuovo anno, nel quale gli studenti di Caserta confidavano in una svolta gestionale, è stato invece segnato da una notizia demoralizzante: scaduto l’accordo con il consorzio Unico Campania, l’azienda ha deciso di non rinnovarlo ulteriormente; ciò comporta in termini pratici che non sarà più possibile effettuare spostamenti da una città all’altra o usando sia bus che treni con lo stesso biglietto. Per coronare questa decisione il prezzo del biglietto é aumentato ancora (di ben 30 centesimi!) ed è diventato non più orario ma a corsa, senza garantire un servizio qualitativo migliore (ciò significa per esempio gli studenti dell’ISA che devono raggiungere San Marco in bus spenderanno 2,40€ invece che 90 centesimi!). Il verdetto che possiamo emettere dunque non potrà essere che pessimo per l’Amministrazione targata Del Gaudio che in campagna elettorale si faceva forte della “filiera istituzionale” mentre oggi continua a ignorare il problema , a nostro avviso, cruciale.

 

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