CASERTA – Dalla mancata mensa alla scuola materna De Amicis di corso Giannone, alla mancata raccolta dei rifiuti in citta’ che, giunta al quinto giorno, sfiora l’ emergenza. Il Comune di Caserta ha chiesto, cosi’, all’azienda Caserta Ambiente di anticipare una mensilita’ delle due non ancora pagate ai 180 lavoratori del servizio di raccolta dei rifiuti, ma successivamente ha dato mandato di pagamento pari a 400 mila euro indirizzato proprio a Caserta Ambiente. Si tratta di denaro entrato nelle ultime ore nelle casse del Comune attraverso la riscossione eseguita dalla concessionaria dei tributi Publiservizi.
Ma e’ solo una parte del debito vantato dalla societa’ (la cifra complessiva sfiora i cinque milioni di euro), mentre per la mensa scolastica il Comune, sull’orlo del dissesto, non e’ riuscito a pagare la ditta erogatrice del servizio e, quindi, i genitori si autotasseranno per finanziare un servizio di mensa privato riservato ai soli bambini della scuola. Intanto, in strada, si contano oltre 650 tonnellate di rifiuti e fuori ai cancelli delle isole ecologiche sono stati depositati dai cittadini rifiuti speciali di ogni genere. I creditori del Comune, forti di una sentenza di pignoramento, a inizio ottobre hanno bloccato la somma di 3 milioni e 400 mila euro. Cosi’, i 570 dipendenti della casa comunale, ad ottobre si sono ritrovati senza stipendio. Il Comune di Caserta ha debiti, infatti, per 180 milioni di euro. Nella seduta di giunta di giovedi’, potrebbe arrivare la dichiarazione del dissesto. Intanto, nei giorni scorsi, l’ Anm si e’ schierata a sostegno del magistrato che ha trattato i vari contenziosi del comune. “Spiace rilevare – e’ scritto nel documento a firma del segretario, Ilaria Sasso del Verme, e del presidente, Anna Rita Motti – e addolora doverlo sottolineare, che in uno degli articoli dei quotidiani locali esaminati vi sia stata un’evidente commistione – a tratti anche poco comprensibile – tra i fatti e la cronaca degli stessi e quelli che, cosi’ come riportati, risultano dei meri pettegolezzi finalizzati a generare ingiustificate ombre sull’operato del giudice dell’esecuzione Rosaria Dello Stritto, cosi’ ledendo la professionalita’ e l’immagine della stessa e, con lei, di tutta la magistratura sammaritana”. “L’ANM di Santa Maria Capua Vetere – e’ scritto ancora nel documento – ribadisce che tutti i provvedimenti emessi, pur criticabili ed impugnabili nelle sedi e nelle forme opportune, non perseguono altra finalita’ che non sia quella di giustizia. La magistratura sammaritana, pertanto, manifesta stima e solidarieta’ alla collega Rosaria Dello Stritto, il cui operato, in un ufficio giudiziario gravato da carichi di lavoro ormai insostenibili, e’ stato sempre ispirato a principi di assoluta legalita’, trasparenza e indipendenza”.