Il Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta rischia la paralisi se non saranno adottati provvedimenti urgenti. E’ necessario un riordino legislativo regionale che indichi una soluzione definitiva che permetta di garantire la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori. Lo ha dichiarato Nicola Caputo – Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Trasparenza – a margine dell’audizione a cui hanno partecipato: il rappresentante della Fit Cisl Cipollaro,

l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Napoli Caliendo, l’Assessore regionale all’Ambiente Romano, il Dirigente del settore regionale dott. Santacroce ed il Direttore tecnico di Sapna dott. Perillo. Nell’ambito della riorganizzazione funzionale delle competenze e delle funzioni conferite dalla normativa, si riscontrano varie criticità, soprattutto in merito al trasferimento di una parte del personale alle società provinciali, per le quali il decreto liberalizzazioni potrebbe non garantire l’espletamento delle attività nei vari ambiti. Sono diversi i Comuni della Provincia di Caserta, che nonostante varie diffide, cercano la privatizzazione dei servizi in contrasto con il principio di responsabilità condivisa. Non dimentichiamo, infatti, che lo stesso Consorzio rappresenta un’unione dei Comuni, con vantaggi e svantaggi, ben delineati dalla normativa. L’assessore Romano si è dichiarato pronto ad intervenire “la situazione emergenziale – spiega – può essere superata solo con il riconoscimento anche parziale, dei debiti che il Cub, circa 70mln per Caserta e 40 mln per Napoli, vanta da parte dell’UT Amministrativa che, entro il 30 marzo, deve chiudere i conti dell’emergenza. Con questo primo intervento economico, si potrebbe dare l’opportunità di una serena ed ampia costituzione degli ambiti provinciali, così come prevede la norma, entro il 31/12/2012, e nel contempo, porre in essere un Piano industriale serio e credibile per il futuro. Convocherò un’ulteriore Audizione – conclude Caputo – con le Province interessate e con i Comuni attraverso l’Anci, per facilitare un confronto che possa portare ad una risoluzione della complessa questione.

 

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