Piedimonte Matese- Sarà un anno molto impegnativo quello che toccherà, trasversalmente, ogni ambito della vita della diocesi di Alife-Caiazzo. Il programma delle molteplici ed articolate iniziative, con modalità comunicative diverse, è stato presentato ieri dal vescovo, Valentino Di Cerbo: sarà “l’anno della Parola” a cominciare dall’incontro di  lunedì pomeriggio per l’avvio dell’anno pastorale con l’assemblea diocesana  nell’auditorium “Ipia” di Alife, della “riscoperta” della parola biblica nei percorsi delle persone e delle comunità locali e del suo ruolo-guida.  Eh sì, sarà un anno da vivere(in ascolto) intensamente a tu per tu con la Parola di Dio per “rieducare quella domanda di senso, più o meno latente, riannodare il dialogo tra Dio e l’uomo d’oggi , annunciare il Vangelo con nuove modalità per renderlo una proposta viva per le persone del nostro tempo e del nostro territorio”. Domande di senso ed inquietudini che interpellano ed interrogano ogni persona, in ogni contesto esistenziale. “Si tratta di proseguire anche non nuovi strumenti comunicativi, il cammino avviato da tempo in direzione di una fede per scelta e non per tradizione cioè quella  radicata per devozione o per  pietà  popolare e quindi ricostruire verso una fede  matura – ha detto nella conferenza stampa il vescovo Di Cerbo. In  coerenza con questa  prospettiva di lavoro  saranno  ricollocate anche quelle scelte di base che segnano il cammino sacramentale ( battesimo, Eucarestia, cresima, matrimonio) della vita cristiana con una  più marcata valorizzazione  formativa:   “si vuole superare la logica frammentaria, legata al singolo  passaggio  perché tutto fa parte di un itinerario unitario formativo sacramentale funzionale alla vita  cristiana  nelle comunità” ha aggiunto il vescovo illustrando sinteticamente anche i provvedimenti(decreti) legati alla iniziazione alla vita cristiana   . Un ruolo- chiave  sarà affidato alle famiglie : anzi sarà uno dei temi caratterizzanti del programma di incontri iniziative con l’attivazione di centri di ascolto come metodo di evangelizzazione. “ Nella modalità ritenuta idonea dai parroci si svolgeranno  in luoghi diversi ma soprattutto nelle case per dare proprio il senso dell’incontro della Parola di Dio con le persone (giovani , adulti, anziani bambini) nei contesti vitali, nel mondo di relazioni intime e profonde  che costituiscono in primo luogo la casa” è stato spiegato nella conferenza stampa.  Si sperimenterà anche uno strumento diverso, un festival biblico per un confronto schietto ed aperto anche con altre prospettive e letture del mondo odierno.

Michele Martuscelli

 

 

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