CASTEL VOLTURNO – In riferimento al documento politico ripreso da alcuni organi di informazione locali e riguardante un presunto trasferimento delle attività specialistiche del Distretto Sanitario n.23, presenti nella città di Castelvolturno che, si vorrebbero destinate a trasferirsi presso il comune di Mondragone, al fine di rassicurare i cittadini del territorio interessato, si trasmettono in merito le dichiarazioni del direttore responsabile del Distretto, dott. Severo Stefanelli.
Corrisponde al falso l’allarme relativo al trasferimento delle attività specialistiche dal presidio di Castelvolturno verso il comune di Mondragone, diffuso a livello locale da alcuni rappresentanti di una forza politica e rimbalzato sui canali di informazione. Si specifica che non vi è alcuna fondatezza nell’informazione diffusa, in quanto non rientra nelle intenzioni della direzione del distretto né tantomeno è previsto in alcun atto della direzione strategica dell’ASL di Caserta, di modificare l’attuale assetto dei servizi presenti sul territorio. Si esprime la piena volontà di mantenere nella città di Castelvolturno i servizi attualmente erogati, tanto è che nei prossimi giorni il personale sarà potenziato con l’arrivo di una nuova unità infermieristica, cui dovranno seguire, per migliorare i servizi del distretto, le assegnazioni di altro personale amministrativo e sanitario. In merito ai lamentati disservizi e difficoltà dell’utenza di Castelvolturno per quanto riguarda le attese “anche di 1 mese” relative al rinnovo delle esenzioni ticket per reddito, risulta vero che le richieste sono numerose e che vi siano serie file di assistiti in attesa agli sportelli, non ci risultano però i tempi di attesa riportati, giacché si cerca di rispondere a tutti i richiedenti nell’arco della giornata. Coloro che non possono attendere in fila hanno la possibilità di lasciare la documentazione e ritirare l’eventuale autorizzazione dopo qualche giorno. In questo caso, appena conclusa la pratica, l’esenzione via comunicata per via telematica, al medico di famiglia, il quale anche in assenza della copia cartacea può procedere direttamente all’inserimento del dato sulla ricetta. Per quanto concerne la problematica relativa all’assenza dei mediatori culturali, si tratta di un servizio che è svolto d’intesa con gli ambiti socio-sanitari, presso i quali il distretto si è già impegnato per verificare la possibilità di attivare collaborazioni.