Le questioni ambientali irrompono nella fase finale del Festival dell’Impegno Civile. Avvicinandosi alla tappa conclusiva del 9 agosto, la programmazione della prima manifestazione in Italia interamente realizzata sui beni sottratti ai clan, sarà infatti dedicata al contrasto dal basso della devastazione territoriale, alle possibilità di andare oltre la terra dei fuochi a partire dalla valorizzazione dell’agricoltura sana, del buon cibo, delle storie perbene di persone comuni costrette a convivere con il disastro ecologico dei nostri territori. Si parte domani a Castevolturno nel caseificio gestito dalla cooperativa “Le terre di Don Peppe Diana” con “Il G(i)usto delle storie perbene”, tappa costruita con Legambiente per dare risalto ai sapori di un’agricoltura biologica realizzata nel pieno rispetto dell’ecosistema. Dalle 18,00 con Valerio Taglione e Gianni Solino, referenti del Comitato Don Peppe Diana e del coordinamento provinciale di Libera Caserta, le organizzazioni che promuovono il Festival, e con il presidente della cooperativa che gestisce il bene confiscato, Massimo Rocco, un incontro cui parteciperanno il direttore nazionale di Libera Enrico Fontana, il Presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo, Francesco Pascale dell’ecomuseo Terra Felix, Nicola e Alessandra Cecere dell’azienda Ponterè, Raffaele D’Amore produttore dell’omonima azienda, Rosario Esposito La Rossa editore della Marotta e Cafiero che presenterà il libro “Campania – la terra dei cuochi”. E, a concretizzare le riflessioni pomeridiane, spazio al palato col la degustazione dei prodotti tipici del territorio. La serata si chiuderà con lo spettacolo di musica popolare “Napule: spade, ammore, resate e devuzione” di Gianni Aversano e dei Napolincanto. Sabato, invece, si torna a San Cipriano d’Aversa, dove in mattinata si correrà in ricordo di Angelo Riccardo, vittima innocente di camorra ucciso per uno scambio di persona il 21 luglio 1991. Il percorso della maratona partirà alle 9,30 proprio dalla piazza di San Cipriano a lui intitolata e terminerà con la testimonianza del fratello del giovane muratore ucciso dalla camorra a soli 21 anni. Nel pomeriggio, dalle 18,00, sul bene confiscato di via Ruffini, verrà riproposta la proiezione del il film “Ogni singolo giorno” di Thomas Wild Turolo ed Ornella Esposito, rinviata la scorsa settimana a causa della pioggia, che raccoglie storie di vita quotidiana dei territori delle provincie di Napoli e Caserta vessati da discariche, sversamenti e roghi tossici. La prospettiva assunta dal regista Turolo mette in primo piano le persone, uomini e donne, e le loro storie di quotidiana resistenza in un ambiente violentato mentre le istituzioni continuano ad assumere impegni disattesi. Dopo il film il dibattito con la coautrice del documentario Ornella Esposito, il fotoreporter Mauro Pagnano, Stefano di Foggia del Coordinamento Comitati Fuochi, l’assessore all’ambiente del comune di Casal di Principe Mirella Letizia, l’agricoltore Massimo Ucciero, Mimma e Massimo Noviello. La giornata si concluderà con musica e degustazioni. Il tempo di tirare il fiato domenica, e lunedì il giro del bene iniziato l’undici luglio a Quindici porta la sua terz’ultima tappa a Pignataro Maggiore, dove la cooperativa Apeiron coltiva l’appezzamento “100 moggia” in località Arianova. Dalle 17,30, con il presidente della cooperativa Emiliano Sanges e gli organizzatori del Festival, il sindaco di Pignataro Raimondo Cuccaro, Roberto Fiorillo della Cooperativa “Le terre di Don Peppe Diana” e il segretario della CGIL Caserta Camilla Bernabei, per un incontro che vuole discutere dei progetti messi in campo per restituire questo bene confiscato e i suoi prodotti alla collettività. A seguire la proiezione del reportage sulla Terra dei Fuochi realizzato dal Comitato “Stop biocidio” a cura di Vincenzo Tosti. E, come nelle altre tappe, musica popolare e degustazione dei sapori che nascono dal bene.