Il Ministro dell’Interno Maroni è venuto nella città di Caserta per sedici volte a presiedere il Comitato dell’Ordine e Sicurezza Pubblica e, nell’ultima visita, per la firma di un protocollo a tutela dell’ambiente. Le Sue parole, che il COISP ha ben memorizzato, furono: “la situazione delle risorse dei mezzi destinati alle Forze di Polizia non è di sfacelo come qualcuno la dipinge, anche se ci sono criticità, i risultati ottenuti sono quelli che ho detto” cioè soddisfacenti. Quindi ha seguito l’ennesima esaltazione del “Modello Caserta”.
Ebbene, il Sindacato di Polizia COISP di Caserta è grato al Ministro per aver lodato principalmente le Forze dell’Ordine ogni qualvolta è stato nella nostra provincia per partecipare a questi grandi summit dai quali si rileva che l’operato svolto da tutti gli uomini delle Forze dell’Ordine raggiunge sempre risultati positivi nel contrasto alla criminalità, ma a quale prezzo e con quanto sacrificio si ottiene ciò? Il Ministro dichiarò Comitato dell’Ordine e Sicurezza Pubblica ai cronisti che “Stiamo intervenendo per risolvere alcune criticità che eppure ci sono, ma dipingere la situazione come di totale sfacelo è una esagerazione” ma da allora (gennaio 2011) quali sarebbero questi interventi che il Viminale sta attuando per la Questura di Caserta e tutti i Commissariati della P.S. periferici nonché le specialità della Polizia Ferroviaria, Stradale e Postale? I poliziotti non ne hanno visto alcuno! Il COISP invoca da anni alle Istituzioni l’invio di mezzi ed uomini stabili nonché risorse economiche per poter effettuare un maggiore controllo del territorio. Anche quest’anno, invece, a causa dei tagli effettuati dal Governo, il lavoro straordinario è garantito in minima parte mettendo cosi a rischio tutto quel lavoro che veniva effettuato dai poliziotti casertani per contrastare la criminalità e mantenere l’ordine pubblico. Addirittura il Ministero dell’Interno, dopo aver remunerato del tutto, su sollecitazione di questo Sindacato, le ore di straordinario eccedente non pagate nel 2009 e 2010, ha chiesto, relativamente al 2° semestre 2009, la restituzione di 13.359 ore sul monte ore complessivo per il personale ruoli da Ispettore ad Agente ed equiparati e di 1.808 ore sul limite individuale per il personale Direttivo. Il “Modello Caserta” a quanto pare, non vuol dire allora altro che lavorare senza doversi mai lamentare, che lo straordinario reso per tutte le brillanti operazioni di Polizia che hanno consentito la cattura di latitanti d’eccellenza e tutta l’attività burocratica che ne consegue non deve essere pagato. Non significa altro che Uffici di Polizia depauperati e mai rimpiazzati di personale per pensionamenti, malattie di varie natura e persino in qualche caso suicidio. Il “Modello Caserta” significa una sola auto di servizio con colori d’Istituto (Alfa 159) per ogni Commissariato di P.S., e con all’attivo 200.000 km, Fiat Marea che andrebbero soltanto messe fuori uso, stabili fatiscenti dei Commissariati quali Marcianise, Aversa e P.F.O. di Casapesenna. Vuol significare personale che non ha neanche un computer per poter lavorare; mancanza di fax e capitoli di spesa vuoti che impediscono di riparare quelli ancora in uso … stampanti nuove ma senza toner …. Il vero “Modello Caserta” è anche gli stessi pochi poliziotti che si dividono a destra ed a manca, costretti anche a lavorare gratis, con Commissariati di P.S. come quello di Castel Volturno o Aversa sotto organico (è scandaloso che questi Commissariati devono provvedere a tutte le incombenze d’istituto con soli 50 uomini circa con età media 52 anni), ove il controllo del territorio, in circa 100.000 kmq, viene effettuato con solo una Volante composta da due operatori. Il vero “Modello Caserta” è anche il Commissariato di P.S. di Santa Maria Capua Vetere, comune ove ha sede il Tribunale, la Procura della Repubblica e dove insiste l’Aula Bunker ove si tengono i processi giudiziari ai componenti tra l’altro dell’organizzazione mafiosa del clan dei Casalesi, dove i pensionamenti hanno portato ad un sotto organico di circa 20 operatori di Polizia. Ebbene, il Ministro Maroni farebbe bene a spiegare cosa vogliano realmente significare le sue parole quando dice che sta intervenendo per risolvere le criticità della Questura di Caserta perché a noi operatori di Polizia sembra invece che il Governo nei fatti li abbia abbandonati. Non è più sufficiente per noi poliziotti venire elogiati a parole quando c’è da accendere i riflettori per proclami di protocolli di legalità che non vedono poi alcun reale e concreto riscontro nella realtà. Basta chiacchiere se non si vedranno anche risorse economiche, uomini stanziali e mezzi idonei.