Evento speciale per il Festival dell’Impegno Civile/Le Terre di Don Peppe Diana. Domani l’unica tappa in cui la manifestazione, promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera coordinamento provinciale di Caserta, lascia le location dei beni confiscati ai clan traferendosi al Santa Maria Maddalena, l’ex manicomio civile di Aversa, il più grande del Mezzogiorno, negli spazi dove oggi, grazie al lavoro della cooperativa “Un fiore per la vita”, sorge la fattoria sociale “Fuori di zucca”. Qui, dalle 18,00, il filosofo Aldo Masullo terrà la lectio magistralis “Memoria. Significato e valore”. A seguire, il video racconto “Federico: Dachau e 40 anni di manicomio al suono di una foglia”. Si narrerà la storia perbene di un uomo che ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento e poi, giunto al campo profughi di Aversa, è stato qui internato nell’ospedale psichiatrico fino alla chiusura del Santa Maria Maddalena. E dopo, ancora anni di vita mancata in una di quelle strutture residenziali del privato sociale che, tutt’oggi, ripropongono logiche e prassi manicomiali. Fino a quando, grazie allo strumento socio sanitario dei Progetti Terapeutici Individuali, è diventato ospite della cooperativa sociale Al di là dei sogni nella comunità che sorge nel bene confiscato “Alberto Varone” a Maiano di Sessa Aurunca. Qui Federico, che sapeva suonare le foglie, ha ritrovato un luogo, il diritto di cittadinanza, la possibilità di raccontarsi. I soci della cooperativa hanno raccolto la sua testimonianza in un video che sarà presentato domani ad Aversa con il ricercatore Antonio Esposito. «E’ un evento speciale di straordinaria importanza» affermano gli organizzatori del festival «Innanzitutto avremo l’onore di ospitare la lezione di uno dei più grandi filosofi europei, il Professore Aldo Masullo, proprio sul tema che è un po’ la traccia di questo Festival. Quella memoria che non è solo ricordo, piuttosto diventa impegno per costruire un cammino nuovo. Poi, anche se non saremo su un bene confiscato, entreremo comunque in un bene liberato, perché la “Fattoria fuori di zucca” ha restituito alla cittadinanza un pezzo di un luogo negato, dove pure c’è stata sofferenza e dolore. Sarà anche l’occasione per rilanciare una riflessione sulla restituzione dell’intero complesso manicomiale, un patrimonio storico, architettonico, ambientale, del tutto abbandonato, che sta crollando a pezzi e sul quale non si riesce a definire un progetto sostenibile di restituzione alla cittadinanza. Pure l’archivio, uno dei più importanti d’Italia, resta negato e con esso tutte le storie di quelle migliaia di persone che qui hanno vissuto. In questo Festival» proseguono «stiamo incontrando decine di storie perbene, quelle più conosciute, da Don Peppe Diana a Jerry Essan Masslo, quelle delle vittime innocenti di criminalità e dei loro familiari, ma anche le storie semplici di persone che con la loro vita hanno costruito valore. Mercoldedì alla Balzana abbiamo ascoltato lo straordinario racconto di Gerardo Perillo che nella ex Cirio è nato, ha lavorato e vissuto. Domani ad Aversa incontreremo, anche se solo attraverso un racconto e un video, Federico, che nonostante il dolore e gli orrori continuava a indicare orizzonti di dignità e bellezza».
Dopo gli incontri un agriaperitivo con i prodotti biologici della fattoria, e quelli dei terreni confiscati coltivati dalla Nuova Cooperazione Organizzata. La serata si concluderà con il concerto dei Terra Sonora, una delle più importanti folk band del panorama di musica popolare italiana.