Il Festival dell’Impegno Civile/Le Terre di Don Peppe Diana inaugura il primo impianto di trasformazione biologica nato su un bene confiscato in Italia. A Maiano di Sessa Aurunca, sul bene confiscato intitolato ad Alberto Varone, domani, il segno tangibile di quel percorso che ha sta determinando, a partire dai patrimoni sottratti ai clan, possibilità reali di sviluppo sostenibile e inclusivo. Dalle 17,00 la giornata che porterà al taglio del nastro non solo dell’impianto di trasformazione, costruito grazie al contributo di un ente privato di Milano, la Fondazione Vismara, ma anche della palestra “Enjoy green” realizzata sui terreni confiscati ai Moccia nell’ambito del progetto “Garigliano Navigabile” con il sostegno della Fondazione con Il Sud. Le due strutture saranno intitolate a vittime innocenti della criminalità organizzata: a Giuseppe Mascolo l’impianto di trasformazione, ad Andrea di Marco la palestra destinata anche alle persone disabili che completa il programma di attività sportive che prevedono anche la discesa sul fiume Garigliano con canoe e kayak.
Fitto il parterre degli ospiti che interverranno: dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio al viceministro all’interno Filippo Bubbico, dal vicepresidente della commissione agricoltura della camera Massimo Fiorio all’assessore regionale Daniela Nugnes, dal presidente della Commissione regionale beni confiscati Antonio Amato a Giuseppe Linares della Direzione Distrettuale Antimafia. E ancora il sindaco di Sessa Aurunca Luigi Tommasino, Carlo Borgomeo e Paolo Moreiro, rispettivamente presidenti delle Fondazioni Con Il Sud e Vismara, il Direttore nazionale di Libera Enrico Fontana, Valerio Taglione del Comitato Don Peppe Diana, Giuliano Ciano della Nuova Cooperazione Organizzata, e i referenti del Forum Nazionale Agricoltura Sociale e della Federazione Italiana Canoa e Kayak. Con loro, naturalmente, Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale Al di là dei sogni che gestisce il bene confiscato «L’impianto di trasformazione e la palestra sono il frutto di anni di duro lavoro» afferma Perillo «Si determina la possibilità concreta di dare sostenibilità economica ai progetti di economia sociale che stiamo portando avanti, riuscendo a determinare percorsi di rete con altre realtà produttive di questo territorio. Dai beni confiscati si crea una possibilità vera di sviluppo sostenibile, e anche con la costruzione della palestra si fa un decisivo passo avanti per la piena restituzione di questi luoghi alla cittadinanza. E non ci fermeremo qui, il bene confiscato “Alberto Varone” diventerà un a fattoria didattica, e pensando alle condizioni in cui ci era stata consegnato abbiamo realizzato un percorso straordinario”. Grande anche la soddisfazione degli organizzatori del Festival “E’ una tappa tra le più significative di questa bellissima settima edizione” affermano i referenti della prima manifestazione in Italia realizzata sui beni confiscati, promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento provinciale di Caserta “Qui sono nate tante storie perbene, importanti, pregne di senso e significato, che hanno determinato un cambiamento profondo per questo territorio e continueranno a farlo a partire dal bene confiscato Alberto Varone”.
La serata si concluderà con la degustazione dei prodotti coltivati sui terreni confiscati, con la proiezione del corto “fiori dal cemento”, sulla storia di Alberto Varone realizzato dal clan Livingstone di San Damiano D’Asti. Infine il concerto dei “live – under sound” godendosi lo splendido cielo stellato di Maiano.