Il prossimo 1 marzo, a partire dalle ore 9.00, si svolgerà a Caserta un’importante manifestazione, indetta dalla Cgil, in occasione dello sciopero transnazionale dei migranti, promosso in concerto con un comitato costituito da: Ass. Generazione Migrante – Cgil Caserta – Anolf Cisl – Uil Caserta Arci – Arci Ragazzi – Ass. Nero Non Solo – Caritas Caserta Laboratorio Artistico Kalifoo Ground – Rain Arcigay Caserta – Casa Rut – Cidis, Laboratorio Sociale Millepiani – Rfc Lions – Faso Zekola Faso Solidarieta’ – Ghana Union – Ass. Senegalesi Di Caserta Comunita’ Islamiche Di Alvignano, Dragoni, Santa Maria La Fossa, Pignataro Maggiore, San Marcellino E Aversa – Comunita’ Ucraina Forum Del Terzo Settore – Piazze Del Sapere – Auser – Ass. Araboce. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di richiamare l’attenzione del Governo centrale e delle Istituzioni territoriali ad un’assunzione di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini, che necessitano – oggi più che mai – di chiarezza, trasparenza, legalità e soprattutto di un progetto di sviluppo economico e sociale che sia inclusivo, in cui si riaffermi il valore di diritti universali, a partire dalla solidarietà, dalla lotta allo sfruttamento del lavoro, dal diritto a condizioni di vita dignitose per tutti. Da queste premesse nasce la considerazione che l’immigrazione è ormai parte integrante delle nostre democrazie e che nessun tentativo di contrastare questi movimenti di massa ha fino ad oggi prodotto alcun risultato se non quello di far crescere il numero delle vittime, alimentare l’odio e il razzismo tra i cittadini e generare uno spreco incalcolabile di risorse economiche per azioni inutili ed inadeguate: non c’è più tempo, le Istituzioni devono mettere in campo ora e subito politiche di accoglienza e di inclusione, rispettose dei diritti di ogni essere umano, e costruire insieme ai migranti un patto di cittadinanza basato su diritti doveri e responsabilità, solo questa e la via per favorire una maggiore coesione nel Paese e contrastare ogni forma di terrorismo. Al termine della manifestazione una delegazione incontrerà il Questore e di Prefetto per focalizzare sui temi portanti, ovvero per: esprimere forte dissenso in merito agli interventi previsti dal Piano Minniti, sia intermini di politiche internazionali (accordo Italia – Libia, accordi per i rimpatri con i Paesi d’Origine) sia in termini di politiche nazionali e locali. In particolare per ribadire fermamente l’opposizione all’apertura di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) nella provincia di Caserta; esprimere la convinzione che il tema dello sfruttamento lavorativo e dei fenomeni di caporalato vadano affrontati a partire da un accordo territoriale concreto, in cui un reale monitoraggio degli interventi di controllo, e delle conseguenti denunce, si accompagni alla tutela della vittima. Il comitato promotore di questa mobilitazione sarà fortemente impegnato su questo tema, sul quale a partire dal 1 marzo lancerà un’intensa campagna di informazione e di sensibilizzazione, e supporterà con tutti gli strumenti in suo possesso i percorsi di emersione dallo sfruttamento e di denuncia,con l’aspettativa di un forte e concreto impegno da parte delle Istituzioni affinché il testo delle “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo” abbia una reale e completa applicazione in provincia di Caserta. “Ciò che chiediamo alle istituzioni territoriali – ha dichiarato Emanuela Borrelli, Responsabile delle politiche sociali per la Cgil di Caserta – è un tavolo di monitoraggio permanente; l’elaborazione di un concreto protocollo comportamentale da sottoporre alle ASL, quali punto di ricezione fondamentale in particolare di vittime di incidenti sul lavoro, avendo rilevato numerosi comportamenti non idonei a favorire l’emersione di tali eventi e la tutela della vittima; la possibilità di valutare di comune accordo, anche attraverso la stesura di un apposito protocollo di intesa, ogni altra azione volta al raggiungimento del fine comune di contrastare efficacemente lo sfruttamento sul lavoro”. Inoltre, rispetto alle problematiche specifiche inerenti l’ufficio immigrazione della Questura di Caserta e lo sportello Unico Immigrazione della Prefettura di Caserta, il comitato chiede che venga fissato con un urgenza un incontro tecnico specifico; Infine, l’organizzazione ricorda che la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza, che agevola i percorsi di naturalizzazione per chi nasce o cresce in Italia, si è ancora una volta arenata in Senato. “Siamo in un ritardo enorme rispetto al contesto internazionale ed europeo, nonostante le oltre 100.000 firme raccolte a supporto di questa proposta – ha continuato Emanuela Borrelli – Su questi temi si chiede un impegno delle Istituzioni locali, sia nel mettere in atto azioni di supporto concrete sia nell’esprimere chiaramente la loro posizione al Governo centrale”.
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