AVERSA – In un tempo in cui sembra quanto mai difficile, per l’uomo comune, conservare la fiducia nel futuro, nel prossimo e persino in se stesso, la Diocesi di Aversa – in spirito di piena comunione con la Chiesa universale guidata da Sua Santità Benedetto XVI – chiama i cristiani del nostro territorio a raccogliere con gioia l’invito alla fede, ad appassionarsi a Cristo e al servizio dei fratelli.

È questo il tema del Convegno di aperura dell’Anno Pastorale 2012/13, convocato dal nostro vescovo S.E. Mons. Angelo Spinillo, che si terrà venerdì 28 settembre, alle ore 17.00, nella solenne cornice della Cattedrale di Aversa. I lavori saranno aperti da S.E. Mons. Giovanni D’Ercole, con una catechesi dal titolo “Io credo in Dio Padre…”, primo passo di un percorso di approfondimento che – seguendo il Catechismo della Chiesa Cattolica – ci condurrà a rileggere, meditare e annunciare più consapevolmente il Simbolo della fede, il “Credo”.

A questo primo momento, seguendo una prassi sperimentata con successo nello scorso anno, seguiranno altri incontri utili ad accompagnare il cammino di crescita della nostra comunità, nel segno di una riscoperta del valore della fede: il 28 gennaio 2013, S. Em. il Cardinale Camillo Ruini condurrà una meditazione sul tema “Credo in Gesù Cristo”; a seguire, il 20 febbraio, ascolteremo le parole di S. Martinez su “Credo lo Spirito Santo”; infine interverrà S.E. Mons. B. Depalma con una riflessione su “Credo la Chiesa”, da tenersi nell’aprile prossimo. La chiusura del percorso sarà affidata a un convegno conclusivo previsto per il 12 giugno 2013.

Nell’inagurare il nuovo cammino, ricordando i passi già compiuti nel solco della speranza – condizione preliminare per aprirsi alla luce della fede – il nostro vescovo S.E. Mons. Angelo Spinillo ha detto: «L’anno della fede dovrà essere il tempo provvidenziale in cui poter davvero sentire che la fede ci coinvolge nella comunione con la vita di Dio e trasforma tutta la nostra vita. Come fu trasformata l’esistenza di Abramo e la vita dei tanti uomini di fede di cui ci parla la Sacra Scrittura; come fu trasformata la realtà dei pescatori che diventarono Apostoli, e con loro, poi, dei Santi della Chiesa, così oggi la fede deve poter essere la forza e il fermento di una rinnovata trasformazione che permetta a noi, discepoli del Cristo nel terzo millennio, di essere l’umanità nuova che accoglie la sua chiamata e lo segue e, vivendo con Lui, santifica nel bene la vita del mondo».

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