Una tappa dedicata ai “testimoni del bene”, quelle donne e quegli uomini che non si sono girati dall’altra parte, che non hanno finto di non vedere, che hanno accettato di testimoniare, determinando con la loro scelta importanti azioni dello Stato contro le mafie e la criminalità organizzata. Ma anche donne e uomini che hanno pagato in prima persona questa decisione, spesso abbandonati da quelle stesse istituzioni che avrebbero dovuto proteggerli e tutelarli nel tempo o addirittura mai riconosciuti ufficialmente come testimoni di giustizia. A via Giacosa a Casal di Principe, in quella che sarà a breve la rinnovata sede della Nuova Cucina Organizzata, la ventitreesima tappa del “Festival dell’Impegno Civile-Le terre di Don Peppe Diana”, la prima manifestazione in Italia interamente realizzata sui beni confiscati alle mafie, promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento provinciale di Caserta, e organizzata in collaborazione con la Nuova Cooperazione Organizzata, la FeNEAL UIL, la UIL Caserta e la UIL Campania. Con Ignazio Cutrò, Presidente dell’associazione nazionale Testimoni di Giustizia, le storie #PerBene campane di Carmelina Prisco e Augusto Di Meo. «Carmelina Prisco, la cui testimonianza fu determinante per far arrestare il killer di un omicidio di camorra avvenuto a Mondragone nel 2003, abbattendo un muro di omertà che per anni aveva soffocato questi territori, vive in questo stesso comune senza nessuna forma di tutela e in grandi difficoltà» affermano gli organizzatori del Festival «Augusto Di Meo è gli occhi che hanno permesso di far luce sull’assassinio di Don Peppe Diana, la sua testimonianza è stata quell’atto di coraggio che per primo ha permesso di costruire sui nostri territori un cammino nuovo, quelle che conduce alle Terre di Don Peppe Diana. Eppure lo Stato, incredibilmente, non l’ha mai riconosciuto ufficialmente come testimone di giustizia. Ma noi non ci arrendiamo e continueremo a lottare perché questo atto, dalla forte valenza simbolica, sia realizzato. Chi come Ignazio Cutrò, Carmelina Prisco, Augusto Di Meo, ha messo a rischio la propria stessa vita, quella dei propri familiari, rivoluzionando la propria esistenza con un atto di profondo coraggio civile, non può poi essere abbandonato dallo Stato. E’ una questione di giustizia e di civiltà. Ed è in questione la stessa possibilità di combattere le mafie». Con Cutrò, e Di Meo ci saranno il Segretario Generale della UIL Campania Anna Rea e il segretario regionale della FeNEAL Andrea Lanzetta. Con i rappresentanti sindacali, quest’anno, si discuterà di possibili scenari di sviluppo sul territorio come antidoto all’economia criminale.

A concludere la serata la carovana di “Cinemovel, libero cinema in libera terra” con la proiezione di “La mafia uccide solo d’estate” di Pif.

 

 

 

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