SPARANISE – Si è svolto stamani, nel teatro dell’istituto “Padre Giovanni Semeria”, il convegno “La cultura vince l’illegalità”, sulla legalità, organizzato dagli alunni della sezione sparanisana dell’ISISS “Foscolo”. La sala era piena in ogni ordine di posti a testimoniare l’attesa per un incontro che si rivolgeva alle coscienze dei giovani attraverso le storie, le testimonianze e le esperienze vissute direttamente dai relatori.
A fare gli onori di casa c’era il sindaco di Sparanise Mariano Sorvillo che ha salutato gli ospiti ed ha esortato i giovani a studiare ed tenere alti i valori morali e civili, come deterrenti naturali alla lotta alla criminalità organizzata. E’ toccato poi al dirigente scolastico Cortellessa, nelle vesti di moderatore, gestire gli appassionati interventi della direttrice della casa circondariale di San Tammaro, Carlotta Giacquinto, del giudice Giovanni Caparco, del Comandante dei carabinieri di Sparanise, maresciallo Pierfrancesco Bardi, dell’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Franca Cosima Cincotti a conclusione dei quali gli studenti sono stati protagonisti di un’entusiasmante interazione, ponendo domande circa i regimi carcerari, la gestione dei pentiti, l’omertà di chi subisce attentati o è sotto il racket, i cambiamenti dello stile di vita dei criminali per arrivare a chiedere lumi circa i nuovi target che più in generale si pongono le organizzazioni criminali che si sono trasformate in holding economiche. Interessante il tema sviluppato dal maresciallo dei Carabinieri Bardi che ha sottolineato l’importanza della certezza della pena e dell’aggressione ai patrimoni accumulati dalle attività illecite, che spesso finiscono per mettere in ginocchio anche le attività economiche sane, che non possono cert competere con chi dispone di capitali enormi.
E’ stata poi la volta del parroco anticamorra Don Luigi Merola che, nel suo stile, scendendo tra gli studenti, ha prima raccontato l’esperienza della sua attività di prete a Forcella, toccando temi come l’importanza della scuola come ambiente in cui vivere oltre che studiare, della lotta alla droga, fino ad accendere poi i riflettori su argomenti attualissimi come la dipendenza dal gioco, dal web in generale e dai social network che sempre più spesso si sostituiscono al contatto più vero ed autentico, finendo per favorire un isolamento dalla realtà che alla lunga può solo essere dannosa. “Insegnare significa segnare – ha detto don Luigi citando don Milani – e vuol dire fare di tutto per recuperare anche l’ultimo della classe. Gli studenti si devono impegnare ma insegnanti devono metterci più passione nel lavoro che fanno ed hanno il dovere morale di coinvolgere gli studenti oltre l’ordinario. Solo cosi sarà possibile recuperare anche gli ultimi”.
Il convegno si è concluso con la proiezione di un video realizzato dagli studenti del “Foscolo” molto apprezzato dai numerosi ospiti presenti.