CASERTA – Presentato alla stampa presso la sala consiliare del Comune di Ruviano il progetto “Donne Fuori Fascia” della sezione provinciale di Caserta della Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Moderatrice dell’evento la giornalista Maria Beatrice Crisci, ha aperto l’incontro il vice sindaco del Comune di Ruviano Andrea Petrazzuoli, che ha portato i saluti della comunità e ha ribadito il pieno appoggio della gran parte dei Comuni del Medio Volturno.
Sono intervenuti alla conferenza stampa il presidente della Lilt di Caserta Enzo Battarra e la responsabile del progetto Angela Maffeo, che nell’associazione riveste il ruolo di leader della consulta femminile.
Relatori sono stati anche alcuni tra i maggiori esperti di senologia della provincia di Caserta, come il responsabile della Breast Unit dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” Gian Paolo Pitruzzella, il referente aziendale per lo screening del carcinoma della mammella dell’Asl Salvatore Zullo, il direttore scientifico del Polo oncologico mediterraneo Crescenzo Muto e l’oncologo Vincenzo Perone.
Inoltre hanno partecipato l’assessore del Comune di Ruviano Mario Andrea Petrazzuoli, il coordinatore del Comitato delle Pro Loco del Medio Volturno Pasquale Di Meo e il medico di famiglia aderente al progetto Ferdinando Petrazzuoli.
Il progetto “Donne Fuori Fascia” verrà portato a termine grazie ai fondi del Cinque per Mille donati alla Sede Centrale della Lilt per la realizzazione di progetti di ricerca sanitaria.
Partendo dal protocollo d’intesa della Consulta Femminile Lilt Caserta con la Consigliera di Parità della Provincia di Caserta, il progetto intende sopperire al notevole disagio della popolazione femminile casertana con età inferiore ai 49 anni. Per questa fascia anagrafica, infatti, non è previsto lo screening senologico, anche se l’insorgenza del tumore è diventata sempre più precoce. Pertanto, con questo nuovo percorso sanitario si intende mettere in atto in anticipo rispetto alla soglia dei 50 anni tutte quelle procedure previste in materia di prevenzione primaria e secondaria delle malattie della mammella, considerati anche i fattori di rischio e le problematiche socio-ambientali correnti che stanno martoriando la nostra provincia.