MATESE – Inanellati 6728 individui, di 48 specie diverse, censito oltre 90 specie e rilevato 3 specie nuove per il Parco Regionale del Matese. Questi i risultati della terza edizione di Migrandata i cui risultati sono stati illustrati nella sede del parco regionale del Matese.
Si è concluso, dunque, con grande successo il campo naturalistico che unisce rigore scientifico e passione naturalistica. L’evento è stato organizzato dall’associazione ARDEA e dal CEDA “Matese”-Legambiente con il contributo dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania, nell’ambito della strategia nazionale per la biodiversità del Ministero dell’Ambiente. Il campo di ricerca concentra la sua attenzione soprattutto sulle rotte migratorie dell’avifauna in volo sul Lago Matese, importante zona umida dell’omonimo Parco Regionale. Il Lago rappresenta infatti un nodo centrale e rotta preferenziale nella migrazione di andata e ritorno dell’avifauna europea, data la presenza di ambienti adatti alla sosta dei passeriformi transahariani, i quali utilizzano il territorio per foraggiarsi prima dell’attraversamento del Mediterraneo, per poter giungere nei luoghi di svernamento. Nei dieci giorni di campo, coordinato dal naturalista matesino Giovanni Capobianco, molte sono state le attività che hanno consentito di rilevare ulteriori informazioni non solo relative al flusso migratorio dell’avifauna. Infatti, oltre alla principale attività di inanellamento a scopo scientifico, sono stati condotti censimenti sugli uccelli acquatici del Lago Matese, ispezionando le rive del lago alla ricerca delle anatre e delle specie caratterizzanti le sponde del bacino. Il censimento in alta quota del Piviere tortolino, con ascesa al Monte Miletto alla ricerca di un particolare limicolo (un uccello acquatico) che, a differenza di altri che migrano utilizzando rotte costiere, preferisce migrare sulle vette dell’Appennino. Il censimento della lepidottero fauna tenuto da Francesco Parisi dell’Università del Molise, che ci ha condotto alla scoperta e all’identificazione delle farfalle presenti sul Matese. Attività molto interessante è stata anche l’indagine sulla chirotterofauna (pipistrelli) dell’area del campo condotta da Silvio D’Alessio dell’associazione Cibele. Le attività scientifiche, condotte sotto la supervisione del responsabile scientifico Rosario Balestrieri, ornitologo ed inanellatore riconosciuto dall’ISPRA, hanno evidenziato il sensibile calo dell’attività migratrice nei pressi del lago Matese sopratutto per la specie rondine (Hirundo rustica): nel 2011 sono stati censiti più di 3721 individui e dopo appena un anno solo 850. Il fenomeno non riguarda solo il Matese, ma altri ornitologi di altre regioni, grazie alla rete di scambio informazioni tra progetti d’inanellamento svolti in vari siti in tutta la nostra Penisola, sottolineano questa contrazione numerica. Il totale degli individui inanellati nel 2012 è stato di 1202 uccelli appartenenti a 35 specie diverse. Per la prima volta sono stati inanellate sei specie diverse tra le quali spiccano il Gufo comune che al calar della sera cacciava planando sul canneto le rondini che sostavano nel silenzio del lago e la Balia dal collare, passeriforme migratore trans Sahariano ed incluso in allegato I della Direttiva “Uccelli 79/409/CEE”.Al campo hanno preso parte oltre 40 volontari costituiti da tirocinanti dell’Università Federico II di Napoli, ornitologi, naturalisti, birdwatchers che si sono susseguiti per i dieci giorni dando manforte alle operazioni di censimento e di inanellamento. Molti i turisti, gruppi parrocchiali o semplici curiosi accorsi per poter ammirare da vicino le spettacolarità che la natura ed il Matese offrono e per seguire da vicino le attività promosse dal campo, come la “rondinata”.In totale, nei tre anni di monitoraggio, il campo naturalistico Migrandata Matese, in 27 giorni di attività ha inanellato 6728 individui di 48 specie diverse, censito oltre 90 specie e rilevato 3 specie nuove per il Parco Regionale del Matese.I partner istituzionali e associativi che hanno reso possibile il progetto sono tanti: dall’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania al Parco Regionale del Matese; dalla Comunità Montana del Matese, ai Comuni di Castello Matese, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese, al Decathlon Marcianise, l’Hotel Miralago, lo Sci Club Fondo Matese, la Protezione Civile “Nucleo Piedimonte Matese”, la Guida turistica del Matese e il gruppo Agesci Piedimonte Matese I.Il campo ha costituito una preziosa occasione per raccogliere nuovi dati sulla biodiversità della Campania e rappresenta un’efficace azione di sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti per una migliore conoscenza e salvaguardia dell’ambiente del Parco Regionale del Matese. Ci auguriamo che Migrandata cresca nel tempo e diventi un campo permanente di monitoraggio dell’avifauna del Matese, divenendo anche scuola di vita per le giovani generazioni che abitano sul territorio, rafforzando la loro speranza in un futuro biodiverso.
Michele Martuscelli