L’Asl di Caserta ha disposto un acconto sulle spettanze arretrate per alcuni soggetti impegnati nel Terzo settore, come la Cooperativa sociale Acropoli che gestisce il ristorante pizzeria della Nco (Nuova Cucina Organizzata) sito a San Cipriano d’Aversa su un bene confiscato alla camorra. Lo comunica il direttore sanitario Gaetano Danzi in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Asl che fa sapere anche che per martedì 29 maggio è prevista una “riunione con i direttori dei Distretti Sociosanitari, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e i Coordinatori della Riabilitazione”, mentre il giorno dopo, 30 maggio, “l’incontro sarà con i rappresentanti del Terzo Settore”; si parlerà della problematica inerente i budget di salute, strumento utilizzato anche dalla Coop Acropoli per garantire assistenza e sostegno sociale, abitativo e lavorativo a persone che vivono in estremo disagio, come i disabili, molti dei quali lavorano come camerieri e cuochi presso il ristorante Nco.
Nei giorni scorsi il portavoce della coop Giuseppe Pagano aveva preannunciato la chiusura per lunedì 28 maggio del ristorante di San Cipriano proprio per mancanza di fondi, circostanza che aveva costretto alcuni pazienti alle dimissioni; sotto accusa era finita la Regione che non ha ancora promulgato le dovute linee guida sui budget di salute e la stessa Asl di Caserta rea, a dire dei gestori del ristorante, di dirottare i fondi verso le cliniche private e i centri di riabilitazione. Un’accusa che dalla direzione sanitaria respingono con forza. “Il ristorante della Nco non chiuderà, è un’esperienza che ha sempre funzionato – afferma il coordinatore socio-sanitario dell’Asl di Caserta, Aniello Sacco – ci sono stati dei disservizi a livello di distretti territoriali che hanno rallentato l’invio delle determine al servizio economico-finanziario per la liquidazione delle spettanze ai vari soggetti gestori come la Coop Acropoli. Ma si tratta di problemi di carattere burocratico-amministrativo”.