“Al momento dell’affido del terreno alla nostra associazione eravamo increduli rispetto al fatto di essere arrivati al termine di un percorso intrapreso molti anni prima. Oggi, con questa Passeggiata, ci siamo resi conto che quel percorso non era finito, al contrario era appena iniziata la storia di questa terra e di quello che su di essa verrà costruito”.
Con queste parole Aniello Zerillo, presidente dell’associazione Nero e non Solo!, ha dato il via alla Passeggiata antirazzista e per la legalità tenutasi domenica 17 luglio 2011 a partire dalle 11.30, nelle campagne di Santa Maria la Fossa, a Caserta. Una marcia che sotto il sole forte e in un clima torrido ha di fatto ufficializzato la presa di possesso del terreno, adiacente al fiume Volturno, sul quale sorgerà la fattoria didattica ideata dall’associazione casertana. “Il nostro sarà un percorso del quale ancora non conosciamo la durata. Sappiamo però che saranno molti gli anni necessari affinché questo terreno torni ad essere produttivo. Dal canto nostro speriamo che, anche grazie ai fondi destinati al riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra, cercheremo di far fruttare il tutto nel giro di quattro o cinque anni, nonostante tutte le difficoltà che ben conosciamo”. Un discorso accorato quello del presidente di Nero e non Solo! al quale ha fatto eco l’intervento di Camilla Bernabei, segretario provinciale della Cgil Caserta “Questa è una sfida grossa. Conosciamo bene i problemi che si sono trovate ad affrontare altre cooperative che hanno lavorato sui beni confiscati e facciamo il tifo perché questa esperienza abbia risultati diametralmente opposti. Certamente in questo caso ci troviamo un po’ più avanti visto il grande aiuto che ha già dato il sindaco di Santa Maria la Fossa e le istituzioni tutte. I giovani presenti in questa mattinata e l’aiuto delle istituzioni rappresentano infatti la prima vittoria di questa battaglia che questo progetto ha portato a casa”. Istituzioni rappresentate dal primo cittadino di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa “Quello di oggi è un piccolo passo, ma rappresenta un grosso gesto simbolico per cambiare la rotta e la mentalità che regnano nelle nostre zone. Noi siamo qui, al vostro fianco, oltre che come rappresentanti di enti anche come singoli cittadini. Dopo l’eclatante storia della confisca e dell’affidamento della Balzana il riutilizzo di questo terreno rappresenta un altro mattone nel muro della speranza che stiamo costruendo in questa provincia”. Non solo buoni propositi e tanta speranza, però, all’ingresso sul terreno affidato. Le difficoltà all’orizzonte sono molte e potrebbero dimostrarsi difficilissime da essere superate, per questo l’appello di Francesca Coleti, presidente dell’Arci Campania, intervenuta nella giornata “È importante convogliare le energie di istituzioni, aziende, ordini professionali, associazionismo oltre quelle che già lavorano per questi scopi. Riuscire a costruire un grosso partenariato intorno alle attività che si sviluppano sui beni confiscati sarebbe una grossa vittoria e ci permetterebbe di evitare il ripetersi di tante storie fatte di beni che una volta confiscati restano improduttivi. Altro elemento importante è che si riescano a raccontare le esperienze che nascono e crescono su questi beni e queste terre. Per questo motivo siamo molto felici come Arci dell’adesione dei volontari da Roma e Pisa, che sicuramente saranno testimoni nelle loro terre di quanto avviene qui”. Da domani i volontari provenienti da Pisa, Roma e quelli impegnati nelle attività del campo di Parete, saranno sul terreno di Santa Maria la Fossa per avviare i lavori di recinzione e pulitura del campo e tutte quelle mansioni che permetteranno l’avvio della bonifica del terreno e delle ristrutturazioni necessarie alle strutture rurali esistenti sul posto.