Piedimonte Matese –“Siamo uguali davanti a Dio ed alla Costituzione”. Una forte accentuazione di questo valore, non solo esistenziale, è stata compiuta dal vescovo della diocesi di Alife –Caiazzo, Valentino Di Cerbo. Si è parlato, sabato scorso, di sanità e territorio in occasione dell’inaugurazione della Tac.
A dare l’imput le parole del manager generale ASL Caserta, Paolo Menduni, dopo il suo intervento sui risultati ottenuti, sugli sforzi messi in atto e le persistenti criticità: ” dateci parole di conforto, di aiuto e di benedizione aveva detto. “Non faccio solo benedizione ha esordito il vescovo Di Cerbo lasciando intravedere un intervento tutt’altro che rituale:” nella mia missione ma danno voce al popolo di Dio ed anche a chi non ha voce come dice papa Francesco. Non dimentichiamo che siamo uguali davanti a Dio ed alla nostra Costituzione almeno nei suoi principi fondamentali. Ha ringraziato il presidente Caldoro per la partecipazione e, parafrasando il pontefice, ha detto “oggi è venuto a prendere l’odore delle pecore . Questo è un fatto salutare” insistendo su un tema tanto caro al presule caitino-alifano che ben conosce le aree interne (ne parò anche a Valle agricola sulle problematiche dei servizi sanitari territoriali) : quella di non assolutizzare e piegarsi alla “logica dei numeri al posto dei diritti .E’ il malato , il cittadino, non solo utente, al centro del sistema di cura” appellandosi di evitare di cadere “nella mentalità corrente, specie al Sud di avere concessioni e non quelli che sono diritti delle persone” ha detto Di Cerbo richiamando i disagi di tante persone per gli spostamenti da una struttura ad un’altra o di operatori scoraggiati. Credo che sia giusto –lo dico da vescovo- che queste istanze del territorio siano considerate . siamo in un bel pezzo d’Italia” richiamando ancora una volta il valore dell’uguaglianza.
Michele Martuscelli