Piedimonte Matese- L’integrazione inizia dalla conoscenza. E’ nato, con questo spirito, l’incontro, tra i gli studenti del liceo “G.Galilei” di Piedimonte Matese, tramite i loro rappresentanti d’istituto, ed un gruppo di immigrati-rifugiati africani accompagnati da alcuni volontari ed operatori della cooperativa “lavoro per la salute”. Affrontate, nel corso di un’apposita assemblea, tematiche generali ed attualissime( il fenomeno planetario dell’immigrazione, il valore dei sistemi religiosi, la violenza terroristica) ma il punto, di forte impatto emotivo ed esistenziale, che ha calamitato di più l’attenzione degli studenti del “Galilei”, riuniti in due turni nell’auditorium, è stato quello relativo alle storie e le testimonianze dei giovani immigrati, proveniente da paesi africani e del medio oriente, ospiti presso il centro di accoglienza attivato presso villa De Pertis a Dragoni . Non solo ragioni di povertà o di migliori prospettive : “Molti di loro sono scappati perché i genitori o i parenti sono o sono stati attivisti politici. O lo sono stati in prima persona- ci dice Remo Grasso-Abbiamo parlato dei loro viaggi angoscianti , delle tratte che percorse per giungere in Italia, delle difficoltà burocratiche affrontate, una volta sbarcati in suolo italiano, per ottenere i permessi. Come è iniziata la tua attività di volontariato? “Con il calcio . Io non sapevo della cooperativa all’inizio, sapevo solo il posto dove stavano e sono andato lì . Mi sono presentato agli operatori , ho conosciuto i ragazzi e ho voluto inserirli prima nella squadra di calcio, l’Atletico Manontroppo, e poi con il corso di italiano che mi sembrava il mezzo più opportuno per dare concretezza a quel valore di umanità che è l’ accoglienza, l’integrazione”. Poi? “Ho fatto circa un mese di lezioni, ho creato anche una bellissima amicizia con loro: ogni volta che passo di là mi fermo per stare insieme .Conoscendoli ho capito che avevano delle esigenze che un normale italiano riesce a sbrigare facilmente, come un contratto telefonico o spedire un pacco, ma dato che i nostri uffici spesso non sono preparati ad esempio con le difficoltà della lingua ( inglese o francese). Ho iniziato ad aiutarli anche su questi aspetti della vita quotidiana . Poi ho chiesto ad un amico Simone Martuscelli di aiutarmi con il francese perché sapevo che era molto bravo e lui ha fatto da tramite con i ragazzi del liceo a cui ha raccontato la sua iniziale esperienza. Quindi ci hanno invitato all’assemblea il cui tema principale verteva sulle tematiche oggi così attuali ed abbiamo improntato il discorso facendo considerazioni generali sui nuclei terroristici, le cause geopolitiche dei vari conflitti, arricchendole con le dirette testimonianze di chi da quelle guerre è davvero scappato ”. Così hanno raccontata le loro storie Collins, Ibrahim, Momo, Fataho, Johnny, Omar Sao, Mubarack, Hamid, Alì, Marinà, Kamara, Serif, Muniro, Yakub, Ascim, Patrick, laminà . Altri non hanno potuto partecipare come Abdularrà, Abdulaziz e Aziz.Soddisfatti i rappresentanti d’istituto, eletti da poco, che hanno organizzato l’assemblea (presenti numerosi docenti dell’istituto guidato dalla dirigente scolastica Bernarda De Girolamo : Alessio Carnevale, Alfonso Marsilia, Matteo Di Caprio e Nicola Cappabianca .
Michele Martuscelli