AVERSA – A venti anni dalla prima apparizione della lettera “Per amore del mio popolo non tacerò”, scritta da Don Peppino Diana e fatta propria dalle parrocchie della forania di Casal di Principe, la Diocesi di Aversa, sotto la guida del nuovo vescovo monsignor Angelo Spinillo, si appropria delle parole di Don Peppe e rilancia, senza dubbio alcuno, l’azione della chiesa contro la criminalità organizzata.
“… Poiché il sole rosseggia” è il titolo scelto per la pubblicazione in cui il clero aversano ha voluto raccogliere due documenti di fondamentale importanza per la chiesa campana quali la lettera di Don Peppino e il documento della Conferenza Episcopale Campana del 1982. Il testo è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che ha visto tra i protagonisti il vescovo Spinillo, Don Carlo Aversano e alcuni parroci della Forania di Casal di Principe.
La lettera di Don Peppe, comparsa per la prima volta nel Natale del 1991, rappresenta una fotografia perfetta del nostro territorio. L’agro aversano, ancora oggi, subisce la potenza di un clan che, nonostante il modello Caserta e centinaia di arresti, continua a imporre le proprie leggi, grazie alla complicità di una politica corrotta che non riesce a gettare le basi per il riscatto sociale.
“Non una conclusione ma un inizio” scriveva don Peppino nella parte finale del suo documento. Una sfida che monsignor Spinillo è pronto a raccogliere. “La nostra pubblicazione – ha spiegato il vescovo – vuole essere una rilettura attualizzante e non una mera ripubblicazione. Oggi, tutti dovrebbero chiedersi come mai testi di trenta e venti anni fa sono ancora di grande attualità”.
“Molti parroci – ha spiegato Don Carlo Aversano parroco di Casal di Principe – sono gli stessi di quel Natale del 1991. Tutti noi siamo finalmente contenti che il nostro grido di dolore sia stato raccolto e fatto proprio dalla diocesi. Tutti viviamo sognando il giorno in cui la camorra sarà sconfitta, ma devo sottolineare che questo territorio attende ancora misure sociali che supportino l’azione repressiva del modello Caserta e tolgano manodopera al clan”.
Don Carlo, nel suo intervento, ha anche risposto a quanti accusano la chiesa di connivenza e silenzio. Lo stesso Spinillo, rispondendo alle domande dei presenti, ha sottolineato come la religiosità dei camorristi, nonostante questi facciano uso di simboli e testi sacri, non possa essere la stessa dei veri cristiani. “Chi uccide è fuori dalla chiesa” – sono le parole forti utilizzate dal prelato che ha anche chiesto alla stampa di sforzarsi per evidenziare quello che di positivo c’è nel nostro territorio.
“Vogliamo – ha concluso Spinillo – insistere sul concetto di cittadinanza attiva. Siamo fermamente convinti che la camorra sarà sconfitta quando la legalità non sarà più un concetto che viene calato dall’esterno. Quando tutti si sentiranno cittadini attivi, ossia protagonisti del processo di formazione delle regole che sono alla base del vivere quotidiano”.
La pubblicazione “… Poiché il sole rosseggia”, lunedì sera, sarà presentata nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, dove alle 18,30 sua eccellenza officerà una messa in suffragio di Don Peppino nel 18esimo anniversario dell’omicidio commesso la mattina del marzo 1994.
Angelo Golia
Ecco il testo del documento “Per amore del mio popolo non tacerò”
Siamo preoccupati.
Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra.
Come battezzati in Cristo, come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di essere “segno di contraddizione”.
Coscienti che come chiesa “dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che é la povertà, come distacco dalla ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà”.
La Camorra
La Camorra oggi é una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.
I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l’imprenditore più temerario; traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato.
Precise responsabilità politiche
E’ oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli.
La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche é caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi.
La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono la piaga dello Stato legale.
L’inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi; un preoccupato senso di rischio che si va facendo più forte ogni giorno che passa, l’inadeguata tutela dei legittimi interessi e diritti dei liberi cittadini; le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale per permettere alle parrocchie di riscoprire quegli spazi per una “ministerialità” di liberazione, di promozione umana e di servizio.
Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili.
Impegno dei cristiani
Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno.
Dio ci chiama ad essere profeti.
– Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18);
– Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43);
– Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23);
– Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5)
Coscienti che “il nostro aiuto é nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che é la fonte della nostra Speranza.
NON UNA CONCLUSIONE: MA UN INIZIO
Appello
Le nostre “Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe”
Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa;
Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26).
Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia “Siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso,… dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”.
Forania di Casal di Principe (Parrocchie: San Nicola di Bari, S.S. Salvatore, Spirito Santo – Casal di Principe; Santa Croce e M.S.S. Annunziata – San Cipriano d’Aversa; Santa Croce – Casapesenna; M. S.S. Assunta – Villa Literno; M.S.S. Assunta – Villa di Briano; Santuario di M.SS. di Briano)