VILLA LITERNO – La comunità di Villa Literno accoglie con soddisfazione il sopralluogo della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo rifiuti, argomento sul quale c’è la massima attenazione da parte dell’amministrazione comunale: da mesi è infatti attivo sul territorio un tavolo politico istituzionale, creato a seguito di un consiglio comunale aperto e composto dai capigruppo consiliari e dal Sindaco Nicola Tamburrino, per monitorare lo stato di pericolo rappresentato dal sito di Ecoballe fra Villa Literno e Giugliano.
Verificato lo stato di incuria del sito a seguito di un sopralluogo (per il quale fu chiesta e ottenuta autorizzazione dal Tribunale, visto che la parte liternese del sito è ancora sottoposta a sequestro), i componenti del tavolo hanno scritto al Prefetto e ai presidenti di Regione e Provincia per denunciare il forte rischio di contaminazione ambientale in caso di incendio. Durante un successivo incontro fra i rappresentanti degli enti locali coinvolti e l’assessore regionale Giovanni Romano, è emersa la ferma intenzione di realizzare quanto prima un impianto di smaltimento delle balle, al servizio esclusivo del sito che sorge fra Villa Literno e Giugliano: per far ciò è stato nominato un comitato scientifico che avrà come primo compito quello di studiare la reale natura dei rifiuti stoccati, al fine di determinare la migliore modalità di smaltimento. Quel che è certo – hanno assicurato tutti i partecipanti a quella riunione – è che l’impianto che smaltirà le ecoballe di Villa Literno, di qualsiasi tipo esso sarà, non riceverà rifiuti da altri territori. Sull’argomento è intervenuto Antonio Tonziello, componente del comitato politico istituzionale sulle Ecoballe del Comune di Villa Literno: “Apprezziamo il gesto simbolico dei componenti della Commissione e ringraziamo il presidente Gaetano Pecorella per aver riacceso i riflettori su questa annosa vicenda – ha dichiarato Tonziello – ma ci attendiamo dal Parlamento e dal Governo ci attendiamo interventi concreti per cominciare ad affrontare i tanti aspetti dell’emergenza rifiuti: penso al sito di ecoballe, ma anche e soprattutto alle innumerevoli discariche illegali di rifiuti tossici, e ben più pericolosi, frutto di decenni di traffici illeciti, contro i quali solo negli ultimi anni lo Stato ha saputo opporsi con decisione. E mentre noi aspettiamo ancora che vengano completate le bonifiche avviate anni addietro, mentre restiamo in attesa dei finanziamenti per il ristoro ambientale, promessi e mai arrivati, molto resta da fare, per smantellare le ecomafie e soprattutto per bonificare i siti contaminati, in un territorio che, storicamente, dalla terra traeva linfa vitale per tenere in vita l’economia”.