“Siamo giunti ad uno stato di degrado nella gestione della Reggia non piu’ sopportabile sia per gli operatori che per i visitatori”. Lo scrivono in una nota congiunta le segreterie provinciali di Caserta della Fp-Cgil, Filp e Uglintesa che “dopo un periodo di forte conflittualita’ con il Soprintendente si erano riproposte, a seguito di un incontro in provincia con i vertici politici e istituzionali, di verificare se le iniziative e gli impegni assunti venivano portati a compimento”. I sindacati puntano il dito sulla “soppressione, senza l’offerta di alcuna alternativa, dei servizi di trasporto con bus elettrici all’interno del Parco con gravissimi disagi dei tantissimi visitatori che, nonostante il pagamento del biglietto d’ingresso, non possono godere delle bellezze ambientali.

Questi visitatori, impossibilitati a percorrere a piedi i sette chilometri lunghi i quali si snoda il percorso, non potranno mai ammirare il meraviglioso Giardino all’ inglese, in quanto, quest’ultimo, e’ posto alla sommita’ del percorso”. “Il soprintendente – aggiungono – ha dimostrato di non aver conto del contesto museale. Di fronte a spese superflue, ampliamento dei propri uffici e rifacimento degli arredi con suppellettili costosissimi, abbandona completamente il percorso museale facendo si che il personale provveda alla chiusura delle imposte con vecchi rimedi artigianali: ‘zeppe di legno’ portati da casa”. Inoltre rilevano “totale disinteresse verso l’incombente emergenza dei venditori ambulanti nel momento delle visite scolastiche. I provvedimenti adottati, i ‘tornelli della metropolitana’ assolutamente antiestetici in un contesto architettonico storico, a circa sei mesi dalla loro istallazione non sono ancora funzionanti. Tutto da verificare se tale rimedio sara’ risolutivo della questione”. “A parere degli operatori del settore ‘i tornelli’ sono uno strumento, oltre che antiestetico, completamente inutili al tentativo di arginare il fenomeno dei venditori abusivi – proseguono – Nel merito siamo sempre dell’idea che soltanto attraverso una stretta cooperazione con le forze dell’ordine e le autorita’ locali, interessate all’immagine della Reggia e della citta’ di Caserta nel mondo, si possa dare le risposte auspicate come il passato facilmente dimostra”. Cgil, Filp e Uglintesa parlano inoltre di “spreco di risorse pubbliche: in contrasto con tutte le disposizioni di legge ed in disprezzo del difficile momento che attraverso il Paese, il soprintendente esternalizza servizi propri dell’amministrazione quando, tra il personale, sono presenti le professionalita’ idonee all’espletamento degli incarichi in questione. Le risorse economiche destinate a detta esternalizzazione potrebbero essere impiegate per migliorare l’offerta museale ai visitatori”. “Dopo i matrimoni alla Reggia – prosegue la nota – abbiamo dovuto assistere, perplessi, al completo fallimento di una mostra d’arte contemporanea interna al percorso museale che, oltre a suscitare violente proteste per l’imposizione del balzello ‘obbligatorio’ sul biglietto di tre euro, ha suscitato tra tutti i visitatori una ondata di proteste per ‘la violenza’ che l’allestimento faceva al contesto architettonico”. “Di fronte alla enorme massa di proteste nulla e’ stato fatto avvalorando l’idea che verso le aspettative dei visitatori non vi e’ alcuna attenzione e da cio’ scaturisce naturale la diminuzione costante dei visitatori – continuano – Se a tutto cio’ si aggiunge il grande disagio che nel quale i lavoratori operano a causa di una gestione clientelare del personale da parte di questo soprintendente si comprende che il futuro del complesso vanvitelliano non e’ certamente roseo”. “La citta’ di Caserta e le rappresentanze politiche ed istituzionali, che hanno a cuore il destino della Reggia – concludono i sindacati – dovrebbero dimostrare la loro attenzione verso la gestione di un monumento che rappresenta il nostro territorio nel mondo. Per quanto concerne le scriventi organizzazioni sindacali ricorreranno ai vertici del Ministero e delle autorita’ competenti al fine di promuovere una indagine sulla cattiva gestione della Soprintendenza”.

 

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