La Pro Loco di Sant’Arpino, attraverso il presidente Aldo Pezzella, esprime pieno compiacimento per l’approvazione da parte della Regione Campania della legge che istituisce il Registro Tumori.

Il varo della legge – sottolinea Pezzella – colma un vuoto non più tollerabile. Solo pochi mesi fa promuovemmo il convegno “Atella per la Vita” con le associazioni e i medici atellani, presieduto dal senatore Lucio Romano, in cui sviluppammo una profonda riflessione sull’incidenza dei tumori da inquinamento ambientale. Nel documento finale, i cittadini, i medici e le istituzioni presenti, convennero sulla necessità di chiedere con urgenza alla Regione l’adozione della legge che oggi finalmente è a arrivata. I dati del Registro consentiranno di muovere le azioni nella giusta direzione. Tra l’altro a Sant’Arpino già 14 anni fa, con una delibera di giunta dell’allora amministrazione comunale, fu avviata un’indagine epidemiologica per mortalità da tumori ravvisandone l’estrema importanza alla luce del dramma che già era in atto e che solo da poco è stato recepito dalla pubblica opinione in tutta la sua drammatica portata”.  La delibera cui fa riferimento il presidente della Pro Loco è la n. 117 del Maggio 2000. In quell’anno il comune atellano, guidato dal sindaco Giuseppe Dell’Aversana, attraverso l’incarico professionale ad un medico ed un sociologo avvia un censimento su dati epidemiologici per capire la forte esplosione di malattie tumorali che preoccupavano la popolazione locale e non solo. “Considerato che negli ultimi anni è notevolmente incrementata nella popolazione adulta locale la mortalità per cause dovute all’insorgenza di tumori nonché si è moltiplicata la diffusione di tale tipo di malattia anche fra i bambini ed adolescenti….”. Con queste parole la giunta comunale di Sant’Arpino, unica in tutta la Campania, avvertì già quattordici anni fa la diffusione notevole di malattie tumorali nelle terre a cavallo tra Napoli e Caserta e si pose il problema di come comprendere, affrontare e risolvere il dramma cercando di dotarsi preventivamente di un’indagine epidemiologica con professionisti del settore al fine di rilevare “dati certi da cui possa poi scaturire un intervento di prevenzione mirato d’intesa con ASL di competenza…”. Dalla preoccupazione degli amministratori di allora nacque un progetto che prevedeva una ricerca statistica dettagliata, d’intesa con i medici di base del comune e l’ufficio anagrafe, circa l’insorgenza di tumori nel corso dei tre anni precedenti (1996/1999) individuandone “la quantità di persone colpite, il tipo di tumori, l’età delle persone, il lavoro svolto la cura eseguita e quanto altro possa essere utile ai fine di una corretto inquadramento del fenomeno. ..”. Da quanto appare scritto in tale documento, conservato negli archivi comunali, il comune di Sant’Arpino, riesce per primo a capire la profondità e la diffusione delle morte tumorali che già nell’anno 2000 seminavano lutti e dolori nella popolazione dell’agro.

 

La giunta santarpinese si preoccupò anche di estendere la ricerca ai comuni limitrofi e di far lavorare i due professionisti in stretto contatto con le strutture dell’ASL di competenza per rendere statisticamente più validi i dati raccolti.

“Con questo atto deliberativo – conclude Aldo Pezzella – già nel 2000 la nostra Comunità sottolineò la necessità di un Registro Tumori. L’indagine purtroppo non riuscì a produrre tutti i risultati sperati perché non vi  fu la collaborazione appropriata su una tematica che forse solo oggi abbaiamo compreso nella sua piena, devastante e cruda realtà. Dunque da oggi la legge regionale sul Registro Tumori può, alla luce della nuova consapevolezza sviluppata di pari passo con il crescere del dramma, fornire dei dati certi che in qualche modo possono contribuire ad arginare questa terribile piaga che ha ferito la nostra terra”.

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