Per giorni nel dicembre scorso ha occupato pagine di giornali e spazi nei tg scatenando polemiche e dibattiti, oscurando in ogni senso la ben più celebrata Reggia di Caserta. E’ il corno rosso dell’artista Lello Esposito che il Comune di Caserta installò davanti all’ingresso del Palazzo Borbonico patrimonio dell’Unesco l’otto dicembre scorso; l’opera, costata 70mila euro, è stata rimossa oggi e verrà sottoposta a interventi di restauro per poi essere sistemata nel vicino “Parco Maria Carolina”.
A dispetto del titolo dell’opera scelto dall’autore, “Good Luck, Caserta”, il corno si trasformò sin da subito in pomo della discordia istituzionale. Da un lato il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, che giustificò la scelta di far mettere il corno in piazza Carlo III come frutto “di una provocazione forte, fatta per suscitare l’interesse sulla città e sui problemi della Reggia”. Su posizioni diametralmente opposte la sovrintendente ai Beni Culturali (gli uffici hanno sede nella Reggia) Paola Raffaella David che, poche ore dopo il posizionamento dell’opera, ne chiese l’immediata rimozione contestando anche la circostanza che il Comune non avesse chiesto alcuna autorizzazione per l’installazione, nonostante l’esistenza di un vincolo sulla piazza che rendeva necessario il parere della Sovrintendenza. La David trovò anche l’appoggio del Ministero per i Beni Culturali che inviò a Caserta per una riunione d’urgenza il segretario generale Antonia Pasqua Recchia.
Dopo due giorni intervenne l’Unesco per smentire la notizia relativa alla presunta revoca della protezione del Monumento nel caso in cui non fosse stata spostata l’opera. Il presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi fu comunque duro con Del Gaudio. “Il sindaco di Caserta – disse – ha trovato la vacca grassa per finire sui giornali secondo una logica paragonabile a quella dei ‘forconi”’. Mentre le istituzioni litigavano sul web si scatenavano l’ironia e le critiche dei cittadini e numerosi critici d’arte e vip, da Vittorio Sgarbi a Philippe Daverio a Oliviero Toscani, prendevano posizione a favore. A porre fine al clamore fu il 13 dicembre, cinque giorni dopo l’installazione, il ministro Massimo Bray, che ‘ordinò’ telefonicamente a Del Gaudio di spostare l’opera. Nonostante le polemiche il sindaco si disse felice di aver ottenuto così tanto spazio sui media nazionali. Di certo, dopo la grande attenzione, nessun turista ha rinunciato a fotografare il corno rosso. Ma le transenne che da un anno proteggono la facciata principale della Reggia Vanvitelliana dopo i due crolli del 2012 sono ancora lì in attesa che partano i lavori di restauro più volte annunciati.