Circa 70 mila bottiglie di plastica utilizzate, oltre 20 installazioni artistiche, 12 piazze allestite. Sono solo alcuni dei numeri del progetto “Luci di Speranza”, presentato stamattina in conferenza stampa presso il bene confiscato alla camorra di via Luigi Caterino a San Cipriano d’Aversa. “Parliamo di un lavoro che ha visto la partecipazione di circa 750 volontari – rivela Giovanni Pirozzi, artista di San Cipriano, ideatore del progetto – provenienti da decine di associazioni che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione delle centinaia di opere che dal prossimo 8 dicembre invaderanno le strade e le piazze non solo di San Cipriano, ma anche di Casal di Principe e Casapesenna”. Voce bassa e occhi fieri quelli con cui Pirozzi, visibilmente emozionato, racconta alla platea l’esperienza che dopo i famigerati “manichini” con cui nell’ottobre dello scorso anno veniva denunciata la grave emergenza ambientale della Terra dei fuochi, ha condotto alla realizzazione di questa nuova avventura che, come la prima, vuole testimoniare la volontà di riscatto dei giovani di questo territorio. “Luci di Speranza, infatti – ha puntualizzato il giovane artista sanciprianese – non ha un significato tecnico, legato alle installazioni, ma identifica la passione e l’impegno con cui i giovani, insieme ai volontari dei campi di Libera, hanno dimostrato di saper fare comunità, lanciando un forte messaggio di speranza, nella battaglia per liberare queste terre dal marchio di terre di camorra”. Presenti all’evento anche: il sindaco di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino, che ha sottolineato come l’importanza di un progetto del calibro di “Luci di Speranza” che è stato presentato anche a Padova e a Venezia chiama le amministrazioni comunali coinvolte nel progetto a offrire il proprio contributo; il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, che rimarca l’importanza del messaggio insito nel progetto che vede nel mettersi insieme di tanti giovani la testimonianza chiara e tangibile della volontà di questi territori di volersi finalmente rialzare; il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa, che ha ribadito l’importanza di raccogliere l’insegnamento dei ragazzi che hanno partecipato al progetto, al fine di instaurare una sinergia tra i comuni coinvolti interessati dallo stesso, che finalmente liberi dai commissariamenti, possono pensare di organizzarsi allo stesso modo con iniziative finalizzate al rilancio economico di un territorio un tempo feudo indiscusso dei camorristi. Interessante contributo, quello offerto da Antonio Diana, referente del presidio Libera di San Cipriano, che ha voluto porre l’accento sulle numerosi difficoltà del fare associazionismo in queste zone che vede spesso nella carenza di strutture presso cui svolgere le attività piuttosto che nell’autotassazione alla quale sono costretti i volontari per far fronte alle spese di mantenimento, ostacoli che possono essere superati solo attraverso una maggiore attenzione e un maggiore supporto da parte delle amministrazioni comunali e delle istituzioni. L’incontro si è concluso con i saluti del presidente del Comitato Don Peppe Diana, Valerio Taglione, che ha anch’egli sottolineato come iniziative del genere siano l’ennesimo segnale della progressiva trasformazione di questi territori da terre di camorra in terre di Don Peppe Diana, e con l’invito all’inaugurazione ufficiale delle installazioni “Luci di Speranza” che si terrà lunedì 8 dicembre presso la sala consiliare del Comune di Casal di Principe.

Vincenzo Viglione

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