Piedimonte Matese-“ Come movimento ci impegniamo a portare il problema dell’assistenza di base nelle zone come queste a livello nazionale ”.Tonino Aceti, coordinatore nazione tdm ha annunciato questo tipo di impegno nel corso del convegno(al centro il tema delle unità complesse di cure primarie-UCCP) nell’auditorium di Piedimonte Matese sulle problematiche dell’assistenza sanitaria primaria e delle nuove esigenze di riorganizzazione in base al decreto Balduzzi.Promotori la comunità montana del Matese e CA con uno dei suoi strumenti operativi più importanti ,il tribunale dei diritti del malato(TDM) con la sua rete di sentinelle sparse sul territorio nazionale come “contrappeso civico alle distorsioni burocratico-amministrative”. Cittadinanza attiva, grazie ai referenti locali come Margherita Riccitelli, ha preso molto a cuore le sorti del Matese: è impegnata anche a rilevare le sorti crepuscolari dell’Agrario”Coppola” e di altre scuole come l’industriale “Caso”. Sì, perché a distanza di due anni da un precedente convegno, quello non a caso svoltosi nel comune montano di Valle Agricola, ben poco è stato fatto per migliorare l’offerta di servizi socio-sanitari per le aree periferiche, specie montane. A seguito di vari incontri promossi dalla combattiva CittadinanzaAttiva e da alcuni comuni è stata presentata la richiesta di istituzione di una uccp : nel 2013 la regione(giunta Caldoro di centro destra) ha emanato un provvedimento generale in tale direzione e l’Asl di Caserta ha previsto una misura di questo nell’atto aziendale di programmazione ) ma tutto è rimasto sulla carta. Buona volontà , buone intenzioni ma sono rimaste tali. Da qui la ripartenza con il momento di riflessione di ieri che è stata “una tappa del nostro percorso – ha detto Aceti in riferimento ai 35 anni del movimento di difesa del diritto alla salute. Il coordinatore nazionale TDM ha ricordato il provvedimento sbandierato dall’ex presidente della giunta Caldoro e i fondi stanziati ( rassegna stampa) chiedendo chiarezza sulle risorse ( ricordiamo che da anni la sanità in Campania, come in altre regioni, è commissariata, con un piano di rientro monitorato costantemente). Una risposta, quella di Aceti, a quanto era stato detto in precedenza dal commissario straordinario Asl Caserta, Gaetano Danzi, che nel ripercorrere l’iter per la istituzione della nuova formula di riorganizzazione aveva fatto esplicito riferimento alla mancanza di risorse finanziarie come ostale all’attuazione del nuovo assetto di servizi, sollecitando la classe politica ed in particolare i consiglieri regionali presenti a fare la loro parte, a reperire quanto necessario. Si farà questa struttura operativa? Il finale è stato da rimpallo tra il commissario Danzi e il direttore del distretto n.15, quello del Matese, Emilio Filetti.Il primo ha invitato Filetti a verificare la possibilità di sperimentare una sorta di mini-Uccp ma già prima Filetti aveva ricordato la infruttuosa vicenda della cosiddetta “casa della salute” da insediare a Fontegreca o Prata Sannita, un progetto per realizzare una struttura di aggregazione assistenziale multiprofessionale, come sede unica di riferimento, con una presenza di specialisti ambulatoriali, medici di medicina generale, pediatri. Progetto rimasto nel cassetto. “A questo convegno devono seguire i fatti” aveva ammonito Gambacorta, coordinatore regionale del tribunale dei diritti del malato. Due anni il rappresentante di Cittadinanza attiva nel convegno di Valle Agricola, sottolineò che “occorrevano idee e non solo risorse” : adesso le prime ci sono, vale a dire il progetto “casa della salute”, ma mancano le risorse”. La battaglia continua. Si aspettano fatti. A moderare il convegno il presidente dell’ente montano , Fabrizio Pepe. Presenti numerose associazioni operanti nel sociale.
Michele Martuscelli