Santa Maria a Vico. Sabato 19 dicembre nella sala Giovanni XXIII dell’ Istituto Superiore Majorana – Bachelet, nell’ambito delle riflessioni e delle attività relative alla settimana dello studente, si è svolto un convegno sul tema dell’interculturalità e del dialogo interreligioso, punta di diamante di tutte le attività alternative messe in calendario. L’incontro, coordinato da Carmela Ferrara, docente IRC, e moderato da Pietro De Lucia, docente IRC responsabile dell’Ufficio Ecumenico Diocesano, ha visto gli interventi di due relatori: P.Edoardo Scognamiglio, frate minore conventuale, che insegna dialogo interreligioso e introduzione all’Islam presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale a Napoli, dirigente del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture di Maddaloni e collaboratore con il Pontificio Consiglio per la cultura, ha affiancato la presenza di Nasser Hiddouri, imam della Moschea di San Marcellino, nei pressi di Villa Literno. A dare il benvenuto agli ospiti, insieme alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Giuseppa Sgambato, anche due studenti, che hanno ricordato il pensiero più volte espresso da Papa Francesco: l’amicizia tra persone di diverse religioni è una realtà e una sfida che scuote profondamente la coscienza dei cristiani, per i quali dialogare non significa rinunciare alla propria identità e nemmeno cedere a compromessi sulla fede e sulla morale. L’incontro interreligioso, inoltre, quando è costruttivo e segnato da amicizia e rispetto, serve anche a superare la paura verso le diverse tradizioni religiose. Fonte di profonde riflessioni l’intervento di P. Edoardo, che ha ricordato Papa Giovanni Paolo II, per aver aperto nel lontano 1986 inedite strade di dialogo con la Giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi alla presenza dei rappresentanti di tutte le religioni mondiali. Per il Padre francescano, dialogo e pace si costruiscono e si comprendono con la compassione: non si cammina solo sulla base delle proprie proiezioni e aspettative, ma nell’ottica dell’altro. Un futuro di pace, infatti, sta nella convivenza rispettosa delle diversità, non nell’omologazione ad un pensiero unico teoricamente neutrale. A questo proposito, per sottolineare il volto pacifico dell’Islam, utile è stato l’intervento dell’Imam Nasser Hidouri che ha tratteggiato la costruzione di ponti di pace con il dialogo, l’integrazione e la condivisione, la mancanza dei quali chiude l’uomo nelle proprie paure ed egoismi, creando ostacoli alla convivenza pacifica. Nella sua decisa contrarietà alle fanatiche dottrine dell’odio che deturpano e offendono la religione islamica, l’Imam ha, infine, esortato ad unire le forze per creare una barriera impenetrabile a qualsiasi ideologia fondamentalista e violenta. Come auspicato dalla Dirigente Scolastica nel suo iniziale intervento, l’incontro si è effettivamente rivelato fonte di grande ricchezza e di riflessione per tutti gli studenti

 

 

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